Venerdì 26 Aprile 2024

Farmaco anti-celiachia: forse ci siamo

Una rivoluzionaria terapia sembra in grado di indurre tolleranza al glutine, grazie a una nanoparticella che istruisce il sistema immunitario

In arrivo un farmaco anti-celiachia?

In arrivo un farmaco anti-celiachia?

Possibile svolta all'orizzonte per chi soffre di celiachia. I risultati di una recente sperimentazione clinica documentano la possibilità di vedere nascere un farmaco capace di indurre tolleranza al glutine nelle persone afflitte da questa malattia autoimmune.

Cavallo di Troia

La soluzione sviluppata presso la Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago prevede l'impiego di una nanoparticella biodegradabile contenente glutine, che insegna al sistema immunitario che l'allergene è in realtà sicuro. La nanoparticella, spiegano i ricercatori, si comporta come un cavallo di Troia, in quanto nasconde il glutine in un guscio "amico" per convincere le difese dell'organismo a non attaccarlo. Senza entrare in dettagli troppo tecnici, la nanotecnologia, il cui nome in codice è CNP-101, viene iniettata nel flusso sanguigno, confondendosi con molti altri detriti di natura innocua. Il destino di CNP-101 è quindi di finire nella 'pancia' di un macrofago, una sorta di cellula-aspirapolvere che presenta poi l'allergene al sistema immunitario comunicandogli che è non c'è da allarmarsi.

Celiachia, ma non solo

I dati raccolti dagli scienziati riguardano la cosiddetta fase due dello studio, ossia quella in cui si indaga sulla capacità del farmaco di produrre gli effetti curativi desiderati sull'organismo umano. La squadra guidata dall'immunologo Stephen Miller ha somministrato ad alcuni soggetti celiaci una nanoparticella carica di gliadina (una proteina componente del glutine), ottenendo una riduzione della risposta infiammatoria del 90% rispetto a un gruppo controllo non trattato. In sostanza, a 14 giorni dalla cura i pazienti sono stati in grado di assumere glutine senza eccessive complicazioni, evidenziando anche una maggiore protezione dell'intestino tenue nei confronti della sostanza allergica. Il fatto che CNP-101 funzioni, ha spiegato Miller, non ha risvolti importanti solo per la celiachia: la tecnologia si presta infatti anche alla cura di altre patologie autoimmuni, tra cui l'asma, l'allergia alle arachidi, il diabete mellito di tipo 1 e la sclerosi multipla.

A tutta velocità

I risultati, presentati alla European Gastroenterology Week 2019 di Barcellona, sembrano segnare l'inizio di una strada promettente. CNP-101 ha infatti ricevuto dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti il bollino Fast Track, che garantisce una via preferenziale per accelerare lo sviluppo della terapia. La licenza globale esclusiva per la commercializzazione del farmaco è intanto passata nelle mani del colosso giapponese Takeda Pharmaceuticals, che, tra le altre cose, si sta già preparando ad avviare nuove sperimentazioni cliniche sull'allergia alle arachidi e la sclerosi multipla.

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