A volte anche le balene abbassano 'la voce' per non farsi notare. La strategia si rivela particolarmente utile quando una mamma deve comunicare con il proprio cucciolo e non vuole correre il rischio di essere intercettata dalle orecchie indiscrete di qualche predatore.
La strategia è stata documentata in uno studio apparso su Biology Letters, che ha catalogato i modelli vocali di alcuni esemplari di balena franca nordatlantica, cui erano stati attaccati dei microfoni tramite ventose.
Le registrazioni hanno permesso di scoprire che nelle coppie madre-figlio le comunicazioni sono caratterizzate da frequenze molto silenziose, e che, in generale, i richiami a lunga distanza sono più rari rispetto ai comportamenti abituali della specie. Mentre una tipica 'conversazione' tra due balene franche può essere udita fino a un chilometro di distanza, i sussurri di un genitori non vanno oltre i 100 metri.
Solitamente le balene adulte non hanno nemici naturali, ma l'affermazione non vale per i cuccioli, che sono invece molto più vulnerabili. "Questi suoni a basso volume minimizzano il rischio di ascolto da parte di un predatore, pur consentendo la comunicazione madre-figlio", scrivono gli autori dello studio.
Per ovviare alla scarsità di luce presente in mare, si pensa ad esempio che le orche siano particolarmente abili nel cacciare intercettando i suoni emessi dalle proprie prede.
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