Venerdì 26 Aprile 2024

Facebook, Zuckerberg al Congresso: "Anche i miei dati a Cambridge Analytica"

Stavolta il 'papà' del social parla davanti alle commissioni Energia e Commercio della Camera. Intanto emerge la difesa in 10 punti di Cambridge Analytica Il mea culpa: "Mio grande errore, ora faremo i poliziotti"

L'espressione tesa di Zuckerberg al Comgresso Usa (Ansa)

L'espressione tesa di Zuckerberg al Comgresso Usa (Ansa)

Washington, 11 aprile 2018 - Dopo la prima parte del 'mea culpa' di Mark Zuckerberg al Congresso Usa, oggi c'è il bis della lunga maratona: nella mattinata di Washington - la serata italiana - il ceo di Facebook è tornato a Capitol Hill questa volta davanti alla commissione Energia e a quella del Commercio della Camera dei Rappresentanti

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Ieri il 33enne fondatore del social network ha risposto per 5 ore, prendendosi tutte le responsanilità - come ha sempre fatto - per gli abusi effettuati sugli account degli utenti nel caso Cambridge Analytica. Zuckerberg ha ammesso di aver dato troppo spazio alla società di consulenza che ha usato i dati personali di 87 milioni di persone per fare pubblicità mirate e aiutare Donald Trump a vincere le elezioni presidenziali del 2016 negli Stati Uniti. Ma nel corso dell'audizione, in cui Zuckerberg ha dimostrato di essere molto teso, sono emersi due passaggi fondamentali. Da una parte l'ad ha ammesso - dopo le insistenze di diversi senatori - che "è necessario fare delle leggi" per regolamentate il settore tecnologico.

Dall'altra parte Zuckerberg ha dichiarato che la "responsabilità dei contenuti che si trovano sulla piattaforma è tutta di Facebook", anche se il social è un gruppo tech e non un media. Zuckerberg ha poi detto che a lui "non sembra che Facebook detenga un monopolio", anche se non ha saputo indicare il principale avversario del colosso. L'unica soddisfazione dell'ad è l'andamento del suo gruppo a Wall Street: ieri infatti il titolo ha guadagnato il 4,5%, un record che non toccava da due anni. 

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LA DIFESA DI CAMBRIDGE ANALYTICA - Intanto Cambridge Analytica, la società al centro dello scandalo, ha presentato una difesa in dieci punti che possono essere riassunti così: "Non abbiamo hackerato Facebook nè infranto le leggi, non abbiamo influenzato il referendum sulla Brexit, raccogliamo dati solo con il consenso informato, stiamo conducendo un'indagine indipendente per dimostrare che non possediamo alcun dato, condivideremo i risultati di questa indagine non appena li riceveremo".

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Nel documento, che è stato pubblicato il 9 aprile scorso, Cambridge Analytica spiega di aver ricevuto i dati in licenza dalla società di ricerca Gsr (General Science Research) "che li ha ottenuti legalmente tramite uno strumento fornito da Facebook. Centinaia di aziende di dati hanno utilizzato i dati di Facebook in modo simile". "Per essere chiari - aggiunge il documento - Cambridge Analytica non ha raccolto o condiviso illegalmente o in modo inappropriato dati con nessun altro. Cambridge Analytica non ha infranto i regolamenti Fec". Nella sua difesa in 10 punti, la società spiega inoltre che "non ha utilizzato i dati Gsr o derivati di questi dati nelle elezioni presidenziali statunitensi" e che le "affermazioni secondo cui abbiamo utilizzato i dati Gsr per la campagna Trump sono semplicemente false. Cambridge Analytica ha fornito sondaggi, analisi dei dati e marketing digitale per la campagna di Trump". 

ZUCKERBERG: "VIOLATI ANCHE I MIEI DATI" - Anche i dati personali dello stesso fondatore di Facebook sono stati venduti alla Cambridge Analytica. E' stato lo stesso Zuckerberg a rivelarlo, durante la sua audizione di fronte alla commissione Energia e Commercio della Camera dei Rappresentanti di Washington. Rispondendo alla domanda della deputata democratica Anna Eshoo, che gli chiedeva se "tra i dati violati da Cambridge Analytica" ci fossero anche i suoi, il ceo del social network ha risposto con un netto e inequivocabile "si".

Congresso Usa, Mark Zuckerberg davanti alla Commissione Commercio del Senato (Ansa)
Congresso Usa, Mark Zuckerberg davanti alla Commissione Commercio del Senato (Ansa)