Mark Zuckerberg testimonia al Senato americano (Lapresse)
Washington, 10 aprile 2018 - "E' stato un mio errore, un mio grande errore, chiedo scusa". Così Marc Zuckerberg ha esordito nel suo primo discorso davanti al Congresso Usa in merito al caso Cambridge Analytica, la società britannica di marketing elettorale che avrebbe abusato dei dati di 87 milioni di utenti Facebook. Il fondatore del social rilascia la sua testimonianza pubblica in commissione Commercio e Giustizia al Senato, mentre il titolo del colosso del web vola in Borsa ai massimi di seduta per poi chiudere a +4,50%. Domani il 33enne sarà ascoltato alla Camera.
"Io ho fondato Facebook, io lo sto guidando, quindi io ne sono responsabile", premette Zuckerberg davanti ai senatori americani. "E' chiaro che non abbiamo fatto abbastanza per impedire che venisse usato in modo dannoso. E mi riferisco a fake news, interferenza estera nelle elezioni, istigazione all'odio, e privacy dei dati".
Rispondendo alla domanda di un senatore, il Ceo di Facebook ha ammesso che "è stato chiaramente un errore" credere a Cambridge Analytica quando dissero che avevano smesso di utilizzare impropriamente i dati degli utenti, "non avremmo dovuto fidarci soltanto della loro parola". D'ora in poi, promette, "diventeremo poliziotti del sistema che ci ruota intorno".
Zuckerberg ha poi confermato che sulla vicenda indaga la squadra di Robert Mueller, il procuratore speciale che guida l'inchiesta sul Russiagate. "Collaboriamo con Mueller", ha detto.
- Annunciando sul proprio profilo il suo intervento a Capitol Hill, Zuckerberg aveva promesso agli oltre 100 milioni di follower: "Farò qualsiasi cosa per assicurarmi che Facebook sia una forza positiva nel mondo".
