Giovedì 16 Maggio 2024

Putin con la valigetta nucleare in Cina. Il video che fa tremare il mondo. Come funziona la Cheget

Viaggia sempre con il presidente ma raramente è stata filmata (mostrata) pubblicamente. E’ successo proprio in occasione del viaggio di Vladimir Putin in Cina. Un caso?

Il fermo immagine del filmato in cui si vedono le valigette nucleari al seguito di Putin

Il fermo immagine del filmato in cui si vedono le valigette nucleari al seguito di Putin

Pechino, 18 ottobre 2023 – Il presidente russo, Vladimir Putin ha incontrato il capo di Stato cinese Xi Jinping durante la sua visita in Cina. Lo ha fatto in un momento quantomai delicato a livello internazionale. E proprio durante questo incontro è avvenuta una cosa inusuale. La Tv di Stato cinese ha filmato la valigetta nucleare che viaggia sempre con il presidente ma che raramente vengono filmate. Un caso? Un segnale? Vediamo cosa è successo.

Il fermo immagine del filmato in cui si vedono le valigette nucleari al seguito di Putin
Il fermo immagine del filmato in cui si vedono le valigette nucleari al seguito di Putin

Il video

Il filmato mostra il presidente Putin che percorre un tappeto rosso, seguito dalle guardie del corpo e della scorta. A un certo punto, secondo le analisi degli esperti, compaiono due ufficiali della Marina (due uomini in uniforme) con in mano due valigette. La seconda, in particolare, sarebbe proprio quella contenente i codici nucleari necessari a ordinare un attacco.

Sempre con il presidente

Nulla di eccezionale, una delle valigette nucleari (sono tre in totale quelle in mano ai rappresentati del governo russo) viaggia sempre con il presidente russo. Molto più raro è invece che vengano mostrate in un filmato.

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Le Cheget

Le valigette nucleari dette Cheget (dal nome Monte Cheget) sono tre e fanno parte “del sistema automatico – riporta l’enciclopedia online Wikipedia – per il comando e il controllo delle forze nucleari strategiche russe (SNF) chiamato Kazbek (dal nome del monte Kazbek al confine tra la Georgia e la Russia )”.

Come detto le Cheget sono tre e sono a disposizione del capo di stato russo, del ministro della difesa e del capo di stato maggiore generale.

I codici nucleari

Le valigette contengono i codici nucleari necessari ad autorizzare il lancio di missili con testate atomiche. Si ipotizza che sia necessaria la attivazione di due dei tre Cheget per innescare un vero e proprio lancio. Lo stato maggiore riceve il segnale e avvia l'attacco nucleare attraverso il passaggio di codici di autorizzazione a complessi di lancio delle testate nucleari sia da terra che dai sottomarini

La storia

ll sistema della valigette Cheget è stato sviluppato durante l'amministrazione di Jurij Vladimirovič Andropov all'inizio degli anni '80. La valigia è stata messa in servizio proprio quando Michail Gorbačëv è entrato in carica come Segretario Generale del Comitato Centrale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica nel marzo 1985.

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Un caso?

Un caso che la valigetta nucleare a seguito di Putin sia stata filmata? Forse. Ma è più probabile che possa essere un segnale dopo l’escalation seguita all’attacco terroristico di Hamas che ha generato una violenta risposta militare di Israele. Situazione che ha portato gli Usa a schierare due gruppi di portaerei nel Mediterraneo.

Gli aerei russi sul Mar Nero

Putin ha affermato che gli Usa "hanno preso e portato due gruppi di portaerei nel Mar Mediterraneo", mossa che Washington ha descritto come manovra di deterrenza ma che il Cremlino evidentemente legge come altro e alla quale ritiene di dover rispondere. "Non è una minaccia" ha detto Putin, con la sua usuale flemma, ma, prosegue, "ho dato ordine alle forze aeree di iniziare a pattugliare costantemente lo spazio aereo sopra il Mar Nero".

Non proprio una mossa regionale. I MiG-31K impiegati per il pattugliamento sono armati di missili Kinzhal, che "hanno un'autonomia di oltre mille chilometri a Mach 9", ha spiegato lo stesso leader russo. Messaggio agli Stati Uniti e all’intero Medio Oriente, espresso in modo molto diplomatico. Ma il sottointeso abbastanza comprensibile è che la Russia potrebbe prendere di mira qualcosa che si trova sino a mille chilometri con una velocità incredibile. Se tra gli obiettivi potrebbero esserci le portaerei, Putin lo lascia nel non detto.