
Una rappresentazione in 3D della nuova cavità scoperta (Ansa)
Il Cairo, 2 novembre 2017 - La nuova e misteriosa cavità scoperta dai ricercatori del progetto internazionale ScanPyramids all'interno della piramide di Cheope, in Egitto, era già nota. A smorzare l'entusiasmo della rivelazione pubblicata da Nature è Zahi Hawass, famoso archeologo, egittologo ed ex ministro egiziano delle Antichità del Cairo.
Hawass charisce: "Se avete chiaro come sono state costruite le piramidi, saprete che all'interno della struttura ci sono molti, ma molti spazi vuoti. Questo non significa che i vuoti siano vere e proprie stanze, e di conseguenza non significa che é stata fatta una scoperta".
"Quella annunciata oggi dai ricercatori del progetto internazionale ScanPyramids, non é una scoperta", secondo lo studioso dell'Antico Egitto la spiegazione all'esistenza della cavità sarebbe di natura tecnica. "Per costruire la grande galleria all'interno della piramide di Cheope, non hanno potuto lavorare su una struttura piena, solida. Hanno piuttosto dovuto lasciare delle cavità intorno alla galleria per permetterne la realizzazione". Quindi un passaggio per lasciar spazio a uomini e strumenti necessari a lavorare sul corridoio principale della piramide.
L'archeologo a sostegno della sua tesi aggiunge: "Lo spazio vuoto di 30 metri é sempre esistito. E' stato addirittura menzionato dall'egittologo tedesco Dieter Arnold 25 anni fa", facendo riferimento alla pubblicazione 'Die Tempel Žgyptens', del 1992. Arnold, già docente all'Università di Vienna, é oggi curatore del dipartimento egizio del Metropolitan Museum of Art di New York.
La nuova cavità, lunga almeno 30 metri, posta al di sopra della Grande Galleria, e annunciata dai ricercatori di ScanPyramids è stata trovata usando tecniche di rilevamento non invasive basate sulla fisica delle particelle. Una tecnica in particolare, chiamata muografia, che permette di 'leggere' il cammino di particelle subatomiche (muoni) prodotte dall'interazione dei raggi cosmici provenienti dallo spazio con l'atmosfera terrestre. I muoni seguono traiettorie differenti quando si muovono nell'aria rispetto a quando attraversano le pietre, e dunque sono in grado di svelare la presenza di cavità.
Una tecnica che nel caso della piramide di Cheope ha già dato due rilevazioni. La prima nell'ottobre 2016 con la scoperta di un corridoio localizzato vicino alla parete nord. La seconda anomalia, individuata nel marzo 2016, dopo vari studi, ha permesso di individuare questa nuova cavità.