Domenica 5 Maggio 2024

Messico, il massacro dei mormoni. Donne e neonati bruciati vivi, 3 arresti

La polizia indaga sui cartelli della droga. Le vittime sono cittadini americani, si muove Trump: "Pronti a inviare forze". Obrador promette al tycoon: "Faremo giustizia"

Una delle auto attaccate in Messico (Ansa)

Una delle auto attaccate in Messico (Ansa)

Città del Messico, 5 novembre 2019 - Un autentico massacro. L'orrore avviene in Messico, nel nord del Paese, dove almeno 9 persone, cittadini americani di una comunità di mormoni, sono state uccise in una vera e propria imboscata. Tra le vittime ci sono tre donne e sei bambini. Alcuni di loro sono stati bruciati vivi. Ancora non sono chiari i motivi dell'agguato, anche se la polizia locale sospetta possa essere opera di uomini dei cartelli della droga. In relazione all'accaduto, al momento sono stati eseguiti tre arresti. Lo ha detto ai media messicani un esponente della famiglia, Julian LeBaron, spiegando che a informarlo è stato il ministro messicano della Sicurezza, Alfonso Durazo. Nel 2010, Julian LeBaron pubblicò un articolo sul quotidiano Dallas Morning news esortando la popolazione a opporsi al crimine organizzato. La strage diventa un caso diplomatico tra Messico e Stati Uniti, con un botta e risposta tra il presidente Usa Donald Trump e l'omologo Andres Obrador che respinge l'ipotesi di un invio di forze militari americane. 

La strage

Gli attacchi sono stati portati al confine tra gli stati di Chihuahua e Sonora, vicino alla frontiera con gli Stati Uniti. Il procuratore generale dello stato di Chihuahua, Cesar Augusto Peniche, ha dichiarato che il numero dei morti rimane "confuso". Alcuni media riportano 9 vittime, altri 12.  A quanto si apprende, gli assalitori armati avrebbero anche bloccato l'accesso all'area per evitare un possibile intervento delle forze di sicurezza.

"E' stato un vero massacro", racconta Julian LeBaron. Il quotidiano "El Universal", citando fonti della famiglia, ha ricostruito i fatti: ieri mattina alle 9.30 tre donne, con i loro 14 figli, sono partite dalla località di Bavispe, nello stato di Sonora, dirette verso la comunità mormone di La Mora, da dove avrebbero raggiunto l'aeroporto di Phoenix (Usa).  

Durante il tragitto, uno dei veicoli a bordo del quale viaggiavano donne e bambini ha avuto un guasto, per cui uno dei mezzi, con due donne e dieci minori, ha fatto rientro a Bavispe per cercare aiuto. Tornati sul posto, hanno trovato i corpi carbonizzati di una donna e dei suoi quattro figli, due gemellini di sei mesi e due bambini di otto e dieci anni. Ma gli assalitori erano in agguato e hanno aperto il fuoco contro di loro. Le donne e i figli hanno tentato una fuga disperata, ma le due madri con due bambini sono stati barbaramente uccisi, mentre altri cinque minori sono riusciti a scappare, nascondendosi nel bosco, per poi a tornare a casa. Ritrovata dopo ore di apprensione anche la bambina del gruppo, inizialmente data per dispersa. All'appello manca ancora un minore, che risulta scomparso. 

Il video

Un video pubblicato sui social media mostra i resti carbonizzati e fumanti di un veicolo pieno di fori di proiettile che apparentemente trasportava le vittime quando è avvenuto l'attacco. "Questo è per la cronaca", dice una voce maschile fuori campo soffocata dall'emozione. "Nita e quattro dei miei nipoti sono stati bruciati e ucciso a colpi di arma da fuoco", afferma con un accento americano.

Scontro Usa-Messico

Indagini sono state avviate dalle autorità degli stati di Chihuahua e Sonora, mentre un membro della comunità mormone, Lafe Langford Jr., ha denunciato come siano "loro a cercare" i minori scomparsi, mentre "governo ed esercito non fanno niente". Langford ha quindi invocato l'intervento dell'Fbi che, dal canto suo, ha subito offerto il suo supporto alle autorità messicane.  "Stiamo seguendo da vicino la situazione - ha scritto su twitter l'ambasciatore americano in Messico, Christopher Landau - La sicurezza dei nostri connazionali è la nostra principale priorità".

Quindi l'intervento di Donald Trump che, su Twitter, ipotizza l'invio di forze Usa per combattere i cartelli della droga responsabili della strage. Secondo il presidente Usa "i cartelli sono diventati così grandi e potenti che talvolta c'è bisogno di un esercito per sconfiggere un esercito!". Una possibile ingerenza che non risulta gradita al presidente messicano Andres Manuel Lopez Obrador. "Il Messico è pronto a lavorare con l'Fbi purché la sua indipendenza sia rispettata - replica Obrador -, e non penso che avremo bisogno di un intervento straniero". In serata arriva un'apertura da parte del leader messicano che ha riferito di aver chiamato al telefono Trump per parlare del tragico fatto di sangue e di aver inviato, tramite il presidente americano, le sue condoglianze a parenti e amici delle vittime. "L'ho ringraziato per la sua disponibilità ad aiutarci e l'ho informato che le istituzioni del Messico agiscono per fare giustizia", ha detto su Twitter. 

I mormoni in Messico

La comunità colpita è formata da discendenti di mormoni che fuggirono dagli Stati Uniti nel diciannovesimo secolo, dopo essere stati perseguitati per le loro tradizioni, inclusa la poligamia. Molti mormoni in Messico godono della doppia cittadinanza messicana e americana. 

Mormoni in Messico, e in Italia, come vivono e come sono arrivati