Mercoledì 24 Aprile 2024

Incubo guerra nucleare, analisi del generale: "Esibizione muscolare per dividere la Nato"

Camporini spiega le mosse dello zar: esercitazione regolare, gli Usa sono stati avvertiti. "Un’offensiva atomica su Kiev sarebbe un atto disperato, senza senso politico né militare"

Più che l’anticamera per un’escalation apocalittica del conflitto in Ucraina l’esercitazione nucleare di Mosca, in risposta a un eventuale attacco atomico del nemico, è un modo di mostrare i muscoli. Soprattutto, se non solo, davanti al rivale di sempre: Washington, l’unica reale controparte di Putin in tema di armi strategiche. Ne è convinto l’ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare, il generale Vicenzo Camporini, dai primi istanti attento osservatore degli sviluppi, sul campo e non solo, della guerra portata nel cuore dell’Ucraina dall’invasore russo a dipartire dal febbraio scorso. "Con queste attività militari Mosca dimostra agli Stati Uniti che è pronta a qualsiasi evenienza, che è anche lei nelle condizioni di sferrare l’arma atomica", scandisce l’alto ufficiale.

Un'esercitazione militare russa (Ansa)
Un'esercitazione militare russa (Ansa)

È solo la paura a indurre buona parte dell’opinione pubblica a pensare di essere sul baratro di un conflitto nucleare?

"Certo il contesto di queste esercitazioni può indurre più di una preoccupazione. Ma va sgombrato il campo da qualsiasi tipo di allarmismo. Quella della Russia è un’attività regolare, condotta nell’ambito degli accordi Start sull’uso delle armi strategiche. Washington è stata avvertita preventivamente, come richiesto dalle stesse convenzioni, non c’è stato nessuno strappo in tal senso. D’altronde anche gli Stati Uniti svolgono esercitazioni di questo tipo".

Non ravvisa un collegamento fra le attività nucleari dell’esercito russo e il dispiegamento in Europa, per la prima volta da 80 anni a questa parte, della 101ª Divisione aviotrasportata americana, per l’esattezza al confine con l’Ucraina?

"No, non evidenzio un simile legame proprio perché è avvenuto tutto in modo regolare. Poi è chiaro che c’è una guerra in atto ed evidentemente può sempre succedere di tutto".

Anche che Mosca sfoderi un attacco atomico su Kiev, nonostante le rassicurazioni dello stesso Putin?

"Credo che il presidente russo sia credibile. Un’offensiva nucleare sulla capitale ucraina sarà una mossa di assoluta disperazione, non avrebbe alcun senso né militare, né politico. Questo sia ragionando secondo la logica occidentale che secondo quella russa. Da entrambe le prospettive, in campo atomico vale il principio del No First Use: la bomba nucleare ce l’abbiamo ma non la adoperiamo noi per primi".

Però la Nato, per bocca del segretario generale Stoltenberg, afferma che la Russia sta perdendo sul campo. Come dire, ce ne sarebbe di spazio per una manovra disperata, non crede?

"Non ho una particolare considerazione di Stoltenberg. Diciamo che bisogna valutare queste affermazioni entro il perimetro di una personalità che cerca d’interpretare il proprio ruolo alle volte anche in modo sbagliato".

Nel frattempo Putin è tornato a dire che ’c’è un alto rischio di un conflitto mondiale’: che cosa punta ’a portare a casa’ con questo tipo di affermazioni?

"La sua strategia è quella di minare la compattezza dei Paesi europei che aderiscono all’Alleanza atlantica sul fronte dell’assistenza anche militare all’Ucraina".

Chi ha nel mirino, in particolare?

"La Germania ultimamente sembra a suo modo un po’ smarcarsi dalle direttrici della Nato, anche la Francia sta percorrendo una sua politica estera. Dell’Italia è ancora troppo presto per capire come davvero il nuovo governo si porrà sullo scacchiere ucraino".