New York, 16 settembre 2020 - La Fed lascia invariati i tassi di interesse, è stato deciso nell'ultima riunione prima delle elezioni americane. Il costo del denaro resta fermo fra lo 0 e lo 0,25%. Inoltre i tassi resteranno vicino allo zero fino a quando non sarà raggiunta la massima occupazione: i tassi dovrebbero restare ai livelli attuali per i prossimi tre anni, almeno fino al 2023.
Il Comitato direttivo della Fed, il Fomc, si aspetta di mantenere "una posizione accomodante di politica monetaria" fino al raggiungimento dei risultati prefissi, ossia un'inflazione in media del 2%. Annunciata l'intenzione di "aumentare nei prossimi mesi le sue disponibilità in titoli del Tesoro e titoli garantiti da ipoteche almeno al ritmo attuale per sostenere il buon funzionamento del mercato e contribuire a promuovere condizioni finanziarie accomodanti, sostenendo così il flusso di credito a famiglie e imprese".
Secondo la valutazione emersa al termine del direttivo la ripresa dell'economia "dipenderà in modo significativo dal decorso del virus".
Riviste al rialzo le stime del Pil americano: quest'anno si contrarrà del 3,7%, invece dei -6,5% previsti a giugno dalla banca centrale. La Fed prevede che l'economia americana si contrarrà quest'anno del 3,7% con un tasso di disoccupazione al 7,6% e un'inflazione all'1,2%. Per il 2021 il rimbalzo del pil è stimato fra il 3,6 e il 4,7%, meno del 4,5-6,0% previsto in giugno.
Wall Street ha subito accelerato: dopo l'annuncio della banca centrale anche il Nasdaq che era appesantito, è andato in positivo. Il Dow Jones guadagna l'1,07%, lo S&P 500 lo 0,65%, il Nasdaq lo 0,25%.