Giovedì 25 Aprile 2024

Brasile, insediamento di Lula a rischio: sventati due attentati

Il Paese teme un'ondata di terrorismo da parte degli estremisti sostenitori di Bolsonaro. Esplosivi sono stati trovati presso l’aeroporto della capitale e in una foresta di Gama, città satellite di Brasilia

Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva (Ansa)

Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva (Ansa)

Brasilia, 26 dicembre 2022 - “La democrazia vince e vincerà” dice Flavio Dino, il futuro ministro della Giustizia e della Sicurezza pubblica del governo di Luiz Inacio Lula da Silva il cui insediamento il primo gennaio è turbato alla vigilia da almeno due ritrovamenti di esplosivi posizionati da miliziani pro Bolsonaro, uno presso l’aeroporto Juscelino Kubitschek della capitale, l’altro in una foresta della città satellite di Gama: entrambi pronti a scoppiare per creare caos e costringere a promulgare lo stato di assedio, che permetterebbe alle forze armate di prendere il potere e di spostare in avanti la data del giuramento del nuovo governo di sinistra mettendolo di fatto in dubbio. 

Lula nel ballottaggio di fine ottobre ha sconfitto Jair Bolsonaro, il presidente uscente che ha guidato un governo conservatore e che aveva come motto della sua campagna elettorale “Dio, Patria e famiglia”, un nazionalismo che a livello internazionale aveva sollevato le simpatie di Trump e Orban, ma anche la contestazione di molti governi sudamericani e una mai velata opposizione di Biden. 

Il Brasile si è così svegliato nella paura di una ondata di terrorismo che in queste ore ha rischiato di travolgerlo. I seguaci più estremisti di Bolsonaro da giorni sono acquartierati in tende di fronte al comando dell’esercito chiedendo che intervenga per fermare l’arrivo di Lula. 

La notte di Natale, la polizia del Distretto federale ha arrestato l'uomo d'affari bolsonarista George Washington de Oliveira, 54 anni, dopo che aveva assemblato un ordigno esplosivo e lo aveva agganciato a un'autocisterna di carburante con l'intenzione di provocare un'esplosione – violenta e mortale - nei dintorni dell’aeroporto di Brasilia. Nella sua casa gli agenti hanno trovato un arsenale composto da tre fucili, due rivoltelle, tre pistole, centinaia di munizioni, divise mimetiche e almeno cinque composti esplosivi. De Oliveira ha ammesso la responsabilità e ha rivelato che l'installazione di esplosivi in diverse parti della capitale è stata decisa dai sotenitori di Bolsonaro “con l'obiettivo di provocare il decreto di Stato d’assedio”. Il futuro ministro Dino ha classificato l'atto di Oliveira come terrorismo e ha informato che chiederà la creazione di gruppi speciali per combatterlo. 

Qualche ora dopo la stessa Polizia militare ha trovato ordigni esplosivi in un’area boschiva di Gama, a circa 30 chilometri da Brasilia. Gli artificieri sono stati chiamati per verificare che il materiale rinvenuto fosse effettivamente pericoloso e hanno così "neutralizzato i manufatti attraverso una detonazione controllata". "L'insediamento del presidente Lula avverrà in pace - ha scritto sul suo profilo Twitter il ministro Dino -. Tutte le procedure saranno riviste, in un'ottica di rafforzamento della sicurezza. E sarà intensificata la lotta contro terroristi e rivoltosi”. 

Dopo la sconfitta, Bolsonaro non ha mai riconosciuto personalmente la vittoria del suo avversario, ma ha permesso che le equipe dei due candidati cominciassero a svolgere tutte le procedura per la transizione, ma ha continuato a chiedere che il voto del 30 ottobre venisse annullato sostenendo che Lula aveva attuato dei brogli attraverso il sistema delle urne elettroniche. Sia il Tribunale Supremo Elettorale sia il Supremo Tribunale Federale, la più alta istanza della giustizia brasiliana, hanno rigettato i ricorsi di Bolsonaro che ha poi cercato di aizzare i suoi sostenitori e la parte dell’esercito a lui più vicina per impedire la “posse” di Lula, come di consuetudine a mezzogiorno del 1° gennaio. La situazione è piena di tensione, la parola “golpe” è stata tante volte evocata, ma alla cerimonia hanno confermato la loro partecipazione numerosi capi di Stato e di governo di tutto il mondo. Ma queste ultime ore prima del Capodanno saranno cruciali.