Giovedì 9 Maggio 2024

Catalogna, guerriglia a Barcellona. Barricate e fiamme, polizia spara proiettili di gomma

Oltre mezzo milione in strada per lo sciopero generale. Chiusa la Sagranda Familia, rinviata Barcellona-Real. Madrid: "Violenze non resteranno impunite". Puigdemont si costituisce in Belgio: rilasciato con misure restrittive

Catalogna, Barcellona a ferro e fuoco (LaPresse)

Catalogna, Barcellona a ferro e fuoco (LaPresse)

Roma, 18 ottobre 2019 - La Catalogna ostaggio degli indipendentisti. La protesta, scaturita dalle condanne dalle Corte Suprema spagnola ai leader separatisti, è degenerata nel pomeriggio, con scene di guerriglia urbana. Barcellona è a ferro e fuoco nel giorno in cui oltre mezzo milione di persone è sceso in piazza per il quarto sciopero generale indetto dalle formazioni indipendentiste. La polizia nazionale ha sparato gas lacrimogeni e proiettili di gomma contro i manifestanti che avevano costruito barricate e lanciato oggetti contro gli agenti. I disordini sono iniziati a pochi metri dal quartier generale della polizia nazionale e si sono estesi in piazza Urquinaona, dove decine di uomini incappucciati continuano a lanciare pietre contro i poliziotti. Al momento si registrano 77 feriti in tutta la Catalogna, 52 solo a Barcellona, di cui 5 portati in ospedale. Feriti anche due agenti. Sono invece 10 i manifestati che sono stati arrestati dalla Policia Nacional, alcuni dei quali minorenni.

I Mossos d'Esquadra via Twitter chiedono ai cittadini di Barcellona di non andare nel centro per "importanti disordini". Inoltre la polizia regionale catalana ha annunciato l'utilizzo di mezzi blindati con gli idranti per sfondare una barricata che blocca via Laietana a Barcellona. Un fotoreporter di El Pais è stato arrestato. Albert Garcia, scrive La Vanguardia, è accusato di aver aggredito un agente. Lui invece sostiene di essersi difeso.

E la regione rischia la paralisi: 46 voli sono stati cancellati, mentre i dimostranti hanno bloccato ancora una volta il valico di La Jonquera con la Francia. Lo riferisce El Pais. "Questa settimana abbiamo assistito a episodi di violenza da parte di gruppi minoritari ma ben organizzati", ha detto oggi il ministro degli Interni spagnolo, Fernando Grande-Marlaska a proposito degli scontri degli ultimi giorni. "Le loro azioni non resteranno impunite", ha aggiunto.

Barcellona-Real Madrid

La protesta ricade pesantemente anche sul calcio. Barcellona-Real Madrid rinviata: il 'clasico' della Liga, la partita più attesa da milioni di tifosi e seguita in tutto il mondo, non si giocherà il prossimo 26 ottobre. Lo ha deciso la federcalcio spagnola, ufficializzando un rinvio che era già nell'aria da giorni. La partita slitta "per ragioni di sicurezza" alla luce degli scontri di questi giorni. I due club dovranno trovare un accordo per fissare la nuova data entro lunedì prossimo. Se le due società - fa sapere la federazione iberica - non dovessero trovare un'intesa, sarà la stessa Rfef a determinare il giorno in cui si giocherà il match.

Sagrada Familia

Problemi anche per la Sagrada Familia, uno dei monumenti simbolo della Spagna, il più visitato di Barcellona. Sospese le visite al capolavoro di Gaudì, sempre per problemi legati ai manifestanti radunatisi per lo sciopero generale. "Non è possibile garantire l'accesso al sito", si legge in un messaggio pubblicato sull'account Twitter della Sagrada Familia.  Si tratta di una chiusura temporanea, ma il gestore ha già assicurato che rimborserà tutti i visitatori che avevano già acquistato i biglietti e prenotato l'orario di accesso. 

Puigdemont

E proprio oggi, Carles Puigdemont, presidente della Catalogna ai tempi del referendum indipendentista, si è consegnato alla giustiza in Belgio dove si era rifugiato nel 2017. Il politico catalano ha passato la notte negli uffici giudiziari, quindi è stato rilasciato con misure restrittive (tra cui non lasciare il paese senza autorizzazione preventiva di un giudice). "Sono fuori senza cauzione, mi sono messo a disposizione della giustizia belga", ha detto il leader catalano, secondo quanto riporta El Mundo.

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