
Bar Refaeli (Olycom)
Roma, 18 dicembre 2015 - A POCHI mesi da un matrimonio sfavillante – che ha coronato la storia di amore con uno dei più facoltosi uomini d’affari di Israele – la super-model israeliana Bar Refaeli si è vista recapitare dal tribunale distrettuale di Tel Aviv una richiesta di arresto, assieme alla madre Tzipi. Secondo il fisco avrebbe evaso le tasse per un milione di shekel, pari a 240 mila euro. Martedì scorso mamma e figlia erano state torchiate per dodici ore negli uffici dell’erario israeliano. Solo ieri però le autorità hanno consentito la divulgazione della vicenda. In serata sono state rilasciate entrambe, dietro una cauzione di quasi 250 mila euro, ma hanno dovuto consegnare i rispettivi passaporti. Una grossa limitazione per Bar che è solita spostarsi in tutto il mondo per svago e per lavoro.
NEI prossimi mesi potrà disporre del passaporto esclusivamente dietro consenso di un alto funzionario dell’autorità istraeliana. Al centro della vicenda c’ è la definizione della residenza della modella negli anni 2009-11. L’erario israeliano intende dimostrare che in quel periodo Bar risiedeva principalmente in Israele e che, di conseguenza, avrebbe dovuto dichiarare alle autorità locali guadagni di decine di milioni di dollari accumulati all’estero, almeno secondo le stime del quotidiano Haaretz . Segugi dell’erario avrebbero scoperto che in quegli anni la Refaeli abitava di norma in lussuosi grattacieli di Tel Aviv in appartamenti affittati per lei da prestanome. Nei rotocalchi, era cittadina del mondo. Nella vita reale – sostiene l’erario – una israeliana con eguali doveri rispetto alle autorità fiscali. Gli interrogatori, affermano i media, sono stati ruvidi. Abituata alle gentilezze di attori celebri come Leonardo di Caprio e alle premure degli addetti alle relazioni pubbliche, la Refaeli – che vanta anche una parte da agente del Mossad in un film israeliano – si è sentita molto a disagio nei grigi uffici del fisco israeliano.
"A UN CERTO punto – dicono le televisioni – la sua tempra ha ceduto. Si è messa a singhiozzare. Ha chiesto l’aiuto della madre". Alla Refaeli è stato contestato che avrebbe dovuto dichiarare anche una jeep lussuosa cedutale da un importatore, per considerazioni di immagine. Funzionari evidentemente non pratici del ‘glamour’ del mondo della moda – le hanno anche detto che pure sconti iperobolici ottenuti nell’acquisto di un appartamento avrebbero dovuto essere riferiti al fisco, per un esame più approfondito della loro natura. Al termine della drammatica giornata il rischio di un arresto, ha tranquillizzato uno dei suoi avvocati, è stato scongiurato. "Nessun dramma – ha assicurato. ––Si tratta di un normalissimo scambio di vedute fra funzionari pubblici ed avvocati". E anche esperti del ramo hanno confermato al giornale economico Globes che le infrazioni tecniche attribuite alla Refaeli possono essere contestate con successo in un tribunale. Ma per la modella più bella del Paese la crisi è innegabile: ancora pochi giorni fa si era fatta riprendere– in apparenza priva di preoccupazioni – con nuovi modelli di biancheria intima fra balle di paglia in una zona rustica. Adesso per lei il cielo si è rabbuiato e promette temporali, cosa che la obbliga a correre velocemente ai ripari.