Venerdì 11 Luglio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Il prezzo della benzina torna sopra 1,7 euro: è già l’effetto guerra in Iran

Anche il gasolio è salito sopra 1,6 euro. Le conseguenze del conflitto cominciano già a farsi sentire sulle tasche degli italiani. Le ripercussioni globali del conflitto potrebbero essere estremamente pesanti

Il prezzo della benzina torna sopra 1,7 euro: è già l’effetto guerra in Iran

Roma, 16 giugno 2025 – In molti in questi giorni si sono chiesti: “Quanto ci vorrà perché l’effetto della guerra fra Iran e Israele si farà sentire alla pompa di benzina?”. Che detto più semplicemente: “Quando aumenterà il carburante?”. E la risposta non si è fatta attendere, ahinoi. Si, perché già oggi i prezzi di benzina e diesel alla pompa hanno già fatto segnare degli aumenti.

La benzina scende a 1,731 euro al litro, ai minimi dal 2022
Il prezzo della benzina è già tornato a salire a causa della guerra fra Iran e Israele

L'apertura del nuovo fronte di guerra tra Israele e Iran ha mandato in subbuglio i mercati petroliferi. Lo scrive Staffetta quotidiana che spiega: il Brent si è apprezzato del 10% circa, stabilizzandosi poi intorno ai 75 dollari, livello di inizio aprile.

Stessa sorte per le quotazioni dei prodotti raffinati in Mediterraneo, ai massimi da inizio aprile, con la benzina in aumento dell'equivalente di due centesimi al litro e il gasolio di tre. Il riflesso sui prezzi alla pompa non si è fatto attendere: dopo due settimane la benzina torna sopra quota 1,7 euro/litro (media nazionale self service), il gasolio sopra 1,6.

Nel dettaglio, in base all'elaborazione di Quotidiano Energia dei dati comunicati dai gestori all'Osservaprezzi del Mimit, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self è 1,710 euro/litro (1,700 la rilevazione del 12 giugno), con le compagnie tra 1,702 e 1,718 euro/litro (no logo 1,696).

L’Iran, da solo, produce infatti circa il 3% del petrolio mondiale e detiene il 9% delle riserve mondiali. Possibili attacchi israeliani ai giacimenti e blocchi legati al conflitto si farebbero sentire economicamente a livello globale. Ma non solo. La guerra fra Iran e Israele interessa tutta la regione mediorientale con altri paesi dell’area che sono fra i più grandi produttori di petrolio e di gas al mondo: Iraq, Kwait, Arabia Saudita, Emirati, Qatar...). Un’area nella quale viene prodotto un terzo del petrolio mondiale.

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E non solo. Dal Golfo Persico, su cui si affacciano i Paesi dell’area, transita il maggior numero di navi petrolifere nel mondo. Carghi che devono obbligatoriamente passare per lo Stretto di Hormuz che gli iraniani hanno minacciato di bloccare.

Bombardamenti e minacce hanno già avuto un effetto: far aumentare la benzina alla pompa.

"Il prezzo del petrolio potrebbe subire un'impennata, compresa tra i 200 e i 300 dollari al barile, a causa della possibile chiusura dello Stretto di Hormuz – nel Golfo Persico – dovuta all'inasprirsi del conflitto tra Israele e Iran”. Lo ha detto il ministro degli Esteri iracheno, Fuad Hussein, durante una conversazione telefonica con l'omologo tedesco, Johann Wadephul, secondo quanto riportato da una nota della diplomazia di Baghdad.

"Il repentino aumento dei listini dei carburanti in Italia è del tutto inaccettabile e deve portare il governo ad intervenire con urgenza per bloccare qualsiasi forma di speculazione a danno degli automobilisti. Lo afferma il Codacons, commentando la fiammata dei prezzi di benzina e gasolio dopo le tensioni tra Israele e Iran. "Rincari alla pompa – ha spiegato il Codacons – che confermano le anomalie esistenti in Italia nel settore dei carburanti, con i listini al pubblico che aumentano immediatamente al salire del petrolio, nonostante la benzina e il gasolio venduti oggi agli automobilisti siano stati acquistati mesi fa dai marchi petroliferi, quando le quotazioni del greggio era ben inferiori a quelle odierne". Per tale motivo il Codacons "chiede al governo di intervenire con urgenza per monitorare la situazione e bloccare sul nascere qualsiasi speculazione che arrecherebbe un danno economico enorme ai cittadini, considerato il prossimo periodo di partenze estive".