Giovedì 25 Aprile 2024

Una lettera al giorno: M come Mussolini

Il fantasma di Mussolini e le accuse di "fascismo" hanno dominato la campagna elettorale. Presto in arrivo una serie tv, M., per fare luce sulla figura del dittatore romagnolo

La tomba di Mussolini a Predappio

La tomba di Mussolini a Predappio

Fascismo e antifascismo hanno dominato, più o meno in sottofondo la campagna elettorale. D’altra parte la possibilità di ritrovarsi come premier un esponente del partito in qualche modo erede della tradizione della destra italiana era per i detrattori troppo forte. C’era da aspettarselo che il fantasma di M. vagasse nel dibattito politico. Con fette anche non trascurabili del centrodestra italiano che ancora lo considerano uno statista (il famoso «ha fatto anche cose buone») e un centrosinistra in cui si grida fin troppo spesso al ritorno di un fascismo di mussoliniana memoria o all’arme fascismo. 

Così, mentre è in corso un tentativo di archiviazione del Ventennio anche nella memoria collettiva, quale modo migliore per sdoganare l’indigeribile se non quello di rappresentare “M” in una serie tv? Immancabile, in un momento tanto delicato per la situazione politica italiana, ecco spuntare una fiction sull’ ascesa al potere del Duce, diretta dal regista britannico Joe Wright. Sarà intitolata semplicemente ‘M‘, prenderà spunto dal bestseller internazionale M. Il figlio del secolo, scritto da Antonio Scurati e già vincitore del prestigioso Premio Strega nel 2019. La serie ripercorrerà la nascita del fascismo in Italia e le vicende personali del dittatore con un approccio - si dice - “innovativo”, ma si vedrà quale.

Il produttore è Lorenzo Mieli, figlio di Paolo, giornalista e storico, che ha così commentato la scelta di adattare l’opera letteraria: "Lo scrittore ha messo su carta, con fatti e documenti e tutto il resto, che Mussolini è colui – e solo lui – che ha creato quello che ora conosciamo come populismo e fascismo". Mieli ha poi commentato la scelta di coinvolgere un nome internazionale come Joe Wright alla regia: "Il fascismo è qualcosa che oggi è rilevante per tutti. È stato rilevante per gli ultimi decenni, ma ora è particolarmente rilevante in tutto il mondo. Ed è interessante perché prima di Trump la cultura anglosassone pensava che il fascismo fosse qualcosa ben al di fuori dei loro radar. Ma ora lo è. Ecco perché ho pensato a un regista anglosassone. Inoltre amo il modo in cui ha affrontato la politica in L’ora più buia e adoro il modo in cui riesce a cambiare i generi".

Al momento non è ancora stato annunciato nessun nome legato al cast, ma Mieli assicura che Mussolini sarà interpretato da un talento di prima categoria.