Mercoledì 9 Ottobre 2024
ANTONELLA COPPARI
Elezioni

Fortino Meloni. Giorgia festeggia: "Agli italiani piace quello che facciamo"

FdI primo partito, la premier: meglio delle Politiche. Funziona la polarizzazione col Pd E canzona Schlein: “Ci hanno visto arrivare, ma non sono riusciti a fermarci”

Roma, 10 giugno 2024 – Oltre l’asticella. Nel giorno in cui Tamberi vola agevolmente nella finale di salto in alto agli Europei di atletica, Giorgia Meloni scavalla ampiamente il tetto delle politiche. La quarta proiezione di Noto per la Rai, FdI è al 28,9%. "Questa notte è più bella di quella di quasi due anni. Allora, era una scommessa basata sulla speranza. Ora noi sappiamo che i cittadini hanno capito il nostro messaggio”, esulta la premier che, quando tutto è compiuto, parla al Parco dei Principi, dove ci sono i vertici del partito. Non solo esce bene da quelle che, nel suo giro, chiamano elezioni di Midterm, di metà mandato, ma anche tutta la coalizione fa una performance più che soddisfacente. Il governo è al sicuro, tutto sommato anche in buone condizioni, tanto da pensare di andare avanti per tutta la legislatura. “È commovente quello che è successo, è benzina per andare avanti con maggior determinazione”. Resta in sospeso per qualche ora ancora il capitolo amministrative: lo spoglio inizia oggi, ma intanto il referendum con l’iniziale maiuscola, l’euro-partita su cui lei aveva gettato tutte le sue fiches, è vinta. Può recarsi al G7 in Puglia con questo successo. “Sono fiera che la nostra Nazione si presenti al summit e in Europa con il governo più forte di tutti”, avverte.

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Se per ogni leader politico conta non solo il risultato del partito, ma anche l’andamento del quadro complessivo, tanto più questo discorso vale per chi si trova a Palazzo Chigi ed è a capo di una coalizione. Qualche maligno nota che la percentuale di consensi raccolta è “comunque” inferiore a quel 31-32% in cui sperava quando si è candidata, ma è altrettanto vero, come ironizza lei, “ci hanno visti arrivare e non ci hanno fermato”. La polarizzazione con Elly Schlein ha funzionato: certo, il Pd cresce, ma FdI resta saldamente il partito più votato e la coalizione di centrodestra ha un buon margine sul centrosinistra (senza l’ex terzo polo). Lei non ha dubbi: si è aggiudicata il derby. “Il sistema italiano sta diventando bipolare, oggi i cittadini ci hanno detto che stanno dalla nostra parte”, chiosa Meloni.

Ora: le liste di maggioranza non solo tengono, ma superano il 43,78% delle politiche. Tenendo presente la quarta proiezione, il centrodestra avrebbe il 46,8% di consensi: una coalizione di cui lei resta leader indiscussa, avendo FdI raccolto il triplo circa dei voti degli altri due partiti. Peraltro: il risultato di Forza Italia le va assolutamente a genio in quanto copre un’area, quella moderata, che né FdI né Lega riescono a coprire. Il gioco di sponda con Antonio Tajani, evidentemente, ha pagato. D’altra parte, anche la tenuta della Lega è un ulteriore elemento positivo. Un Carroccio a pezzi sarebbe stato un elemento di instabilità. Invece, un Matteo Salvini non così forte da fare il bello e cattivo tempo, ma neanche tanto debole da creare tensioni un giorno sì e l’altro pure per sopravvivere, è quanto di meglio la premier potesse sperare. “Sono orgogliosa dei loro risultati”, assicura lei.

Gli intimi sanno che la vera posta in gioco di questa tornata elettorale per “Giorgia detta Giorgia” è la partita in Europa. Non le basta aver portato la destra a Palazzo Chigi né essere la prima donna a guidare un governo: vuole lasciare un segno anche a Bruxelles. Come Margaret Thatcher o Angela Merkel: non solo figure che hanno governato a lungo nei loro Paesi, Regno Unito e Germania, ma anche “fari di credibilità, e autorevolezza del pensiero conservatore della loro epoca”, per citare chi le sta accanto. Insomma: alla premier interessa entrare ed essere determinante nella maggioranza europea che verrà.

Una sfida che dipende solo in parte da lei: i conservatori europei sono andati bene, l’indebolimento di Macron e Scholz gioca a suo vantaggio: “Siamo l’unico governo che migliora in Ue", sottolinea il capo dei senatori di FdI, Lucio Malan. Ma l’esito finale è legato pure a ciò che accadrà nel Ppe, dove un peso determinante avrà la Cdu tedesca. Bisogna vedere se, tra i popolari, vinceranno quelli che vogliono aprire a destra, oppure coloro che vogliono mantenere la coalizione Ursula e, per questo, tenteranno in tutti i modi di farla fuori. Un finale ancora tutto da scrivere. Sul quale potrebbe influire anche un eventuale exploit di Marine Le Pen alle legislative francesi.