Giovedì 25 Aprile 2024

Dario Nardella: "Sindaci dem in trincea. Pronti con le liste civiche"

Il primo cittadino di Firenze: nessuno ora può fare lo schizzinoso. "Faremo campagna elettorale portando l’esempio di quanto realizzato"

Dario Nardella, sindaco di Firenze

Dario Nardella, sindaco di Firenze

Firenze, 28 luglio 2022 - Sindaco Dario Nardella, da ‘i sindaci sgomitano’ a ‘i sindaci sono un valore’. La sua spinta dentro il Pd per affermare l’importanza politica dei primi cittadini ha avuto successo.

"I sindaci non sgomitano, ma sanno amministrare e conoscono i problemi dei cittadini dai quali sono riconosciuti come le figure politiche e istituzionali più vicine – dice il sindaco di Firenze –. Abbiamo dimostrato la nostra forza e credibilità nell’appello dei 2000 sindaci a favore del governo Draghi. Un fatto mai visto prima. Perciò credo molto nei primi cittadini anche come attori politici che possono fare la differenza in campagne elettorali come questa".

Letta vi vuole in prima fila nella campagna elettorale. Fondamentali per la vittoria. Sarete il valore aggiunto o primario?

"Letta sta facendo un grande lavoro per costruire una coalizione larga e competitiva perché con questa legge elettorale non ci sono terze vie: o vince il fronte europeista e democratico o quello conservatore delle destre. Il segretario ha riconosciuto la nostra forza e nella riunione con i sindaci dem lo ha confermato. Saremo la prima linea del Pd nelle città grandi e piccole. Molti di noi non saranno candidati al Parlamento perché è bene rimanere alla guida delle città per portare a termine le tante sfide, ma ci comporteremo tutti come se lo fossimo".

Come potete incidere? Con l’esempio della politica del fare? Rimettendo in pista le vostre liste civiche?

"Lavoreremo senza tanti slogan o parole vuote ma portando l’esempio di quanto fatto nelle nostre città: l’ambiente, l’attenzione agli anziani, la scuola e la sanità, le opere pubbliche per i trasporti. Daremo un contributo centrale al programma elettorale nazionale: abbiamo già deciso con Letta di rivederci per scrivere nero su bianco le proposte. Siamo anche pronti a dare una mano alla nascita di liste civiche che traggano forza dalle esperienze civiche maturate nelle città che governiamo".

Letta ha caricato lo spogliatoio. Vuole un partito con gli occhi della tigre che va porta a porta. È pronto?

"Prontissimo. Il Pd ormai da tempo ha invertito la rotta e le destre sono più divise di quanto non sembri. Noi abbiamo la spinta delle vittorie nelle amministrative del 2021 e di quest’anno. La partita è apertissima".

Letta ha fiducia nei territori per le candidature. C’è apertura anche a nomi della società civile. Ma le correnti nel Pd non ci sono più?

"Le correnti non sono un male, soprattutto se portano idee al dibattito. Il dato nuovo e decisivo di queste elezioni che Letta ha introdotto è l’attenzione ai territori affinché non vi siano candidati calati dall’alto e l’apertura alla società civile per superare la politica dell’establishment".

Il Pd deve essere abile a tenere dentro sinistra e centro. Non facile. E Renzi?

"Nessuno può permettersi di fare lo schizzinoso in questo momento. O vince la Meloni o vinciamo noi. Per questo sostengo il lavoro paziente di tessitore di Letta per unire tutti a partire da chi ha sostenuto il governo Draghi, ma senza pregiudizi verso Sinistra e Verdi. La legge elettorale consente a ogni partito di allearsi mantenendo la propria identità anche sul programma. Se evitiamo i veti e i personalismi e mettiamo al centro pochi e chiari temi che ci vedono concordi possiamo farcela".