Mercoledì 24 Aprile 2024

A Pontida, tra nostalgia e speranze. "Matteo Salvini bravo? Sì, ma l’Umberto..."

Sabato ritorna la tradizionale adunata della Lega: "Salvini ha fatto molti errori, ora si è un po’ ripreso"

Banconote da cinquecentomila ('cincentmila') con il volto di Umberto Bossi

Banconote da cinquecentomila ('cincentmila') con il volto di Umberto Bossi

Quarantadue chilometri di terra bergamasca dividono Cene da Pontida. Il CoBa di Cene è stato trasformato in bar pizzeria e rinnovato negli arredi. Aleggiano ancora i ricordi che riportano a trentadue anni fa, quando Renato Bazzana tentava di persuadere i dubbiosi Bossi e Calderoli a lanciare la sfida alla Democrazia cristiana, la Balena Bianca che pareva inattaccabile. Aveva ragione. Nel 1990 Cene fu il primo comune italiano conquistato dal Carroccio, Franco Bortolotti il primo sindaco nel segno di Bossi.

Renato ha preso congedo dalla vita nel 2005, la moglie Cecilia Coter l’aveva preceduto. Marcella manda avanti il bar con l’acronimo dei genitori. È assessore ai Servizi sociali. "Penso che per la base sia stato difficile e abbastanza penalizzante comprendere certe scelte dei nostri capi, certe alleanze, a partire da quella con Di Maio. Per noi che ci mettiamo passione e anima non è facile capire certe cose. Comunque, andiamo avanti, sperando che non si facciano altri passi falsi. Chiunque vincerà, sarà un periodo difficile per l’economia. Le bollette terrorizzano tutti. Anche qui da noi, in Valle Seriana, ci stavamo raddrizzando abbastanza bene. Invece adesso si parla di cassa integrazione".

Salvini? "È un tasto delicato. Ultimamente si è ripreso un po’. Diciamo che i vecchi capi non sarebbero scesi a certi compromessi. Bossi se ne andò dal governo con settanta parlamentari perché Berlusconi non manteneva quello che aveva promesso. Salvini è il nuovo. Va benissimo. Ma al governo con certa gente magari anche no". Aggiunge: "Io il capo non lo discuto mai. Dal basso è molto facile dire: avrei fatto, farei così".

Gemonio. Silenzio e quiete attorno alla villetta color ocra di Umberto Bossi. Andrea Tessarolo, nella Lega dal 1992, è stato segretario della sezione nella piccola patria del Senatur. È sindaco di Mercallo al secondo mandato. "Andrò sicuramente a Pontida e ci andrò con mia figlia. L’appuntamento di Pontida è stato fissato prima delle elezioni. Forse ci si aspettava qualcosa, il sentire del militante, come io mi reputo, era quello che ci potesse essere uno strappo da questa alleanza tecnica. Quello che dico è che il governo lo devono decidere gli italiani. Certo il momento è difficile. Prima la guerra, poi la pandemia, l’aumento indiscriminato dei prezzi e delle bollette. Lo vedo nel mio lavoro, ho una piccola officina meccanica. Salvini non si discute. Assolutamente. Ha fatto i suoi errori, ci sono stati tanti cambiamenti che era impossibile non farli. Si sapeva che entrando nel governo ci sarebbe stato un calo di consenso, ma è chiaro che si deve accettare qualche compromesso".

Radio Libertà (da quando si chiamava Radio Padania Libera) è il sensore più fedele di pancia, cuore, umori di elettori e militanti. Li raccoglie il filo diretto condotto da Sammy Varin. "Matteo – è la voce entusiasta dal Bresciano, dopo il bagno di folla del capo a Rovato – ha una cosa in più rispetto agli altri leader: ascolta la gente. Si fa un selfie con lui e si ha la possibilità di parlargli". Ancora peana per il Capitano: "È un ragazzo vero, sincero. Non sa recitare. A volte sbaglia, ma perché è se stesso". Salvini, Salvini e ancora Salvini. Ma quale Salvini, si chiede qualcuno. Affiora anche il ricordo nostalgico del Matteo pre-governativo, prima che le elezioni politiche del 2018 portassero all’accostamento politico-cromatico del verde della Lega al giallo dei 5 Stelle. "Auguro a tutti - è l’auspicio accorato in arrivo dalla provincia di Novara - e mi auguro che la Lega torni a essere la Lega, quella del febbraio 2018, e che Salvini torni a essere Salvini. Senza se e senza ma".

Da Paullo la confessione ancora più esplicita di un travaglio: "Nel 2018 si è formato il governo fra Salvini e Di Maio. Nel corso del tempo, purtroppo, ci sono state delle aspettative non realizzate, come le macro-regioni. La cosa importante è concretizzare con tutte le forze possibili ciò che ci si propone. Adoro Salvini. Condivido le sue idee. Ma sono arrivato a presentarmi al seggio e distruggere la scheda. Adesso ho superato le mie titubanze. Ho sempre creduto nella Lega e spero che possa essere il cuneo per abbattere un certo sistema".

(2- continua)