Mercoledì 24 Aprile 2024

Vino: Italia seconda in Europa per l’export

Secondo Confartigianato, nei dodici mesi terminati a giugno 2022 ne abbiamo venduto all’estero per 7,6 miliardi di euro. Ci precede la Francia con 11,7 miliardi. Il Veneto è primo in Italia e terzo in Europa: con 2,7 miliardi di vendite esporta quasi quanto la Spagna intera

Italia seconda in Europa per esportazione di vino (Ansa)

Italia seconda in Europa per esportazione di vino (Ansa)

Roma, 19 gennaio 2023 - Il via libera dell’Unione europea all’etichettatura proposta da Dublino per i superalcolici ha messo in agitazione i produttori italiani di vini. L’idea del governo irlandese, infatti, è di inserire nelle etichette delle avvertenze sanitaria, come, ad esempio, “l’alcol uccide”, sulla falsariga di quanto, ormai da anni, avviene per le sigarette. Il timore dei produttori è che la svolta dell’Irlanda, autorizzata da Bruxelles, possa aprire la porta ad iniziative simili anche da parte di altri governi.

Per l’Italia, un simile scenario, sarebbe pesantissimo. Il nostro Paese, infatti, è il secondo esportatore di vini nell’Unione europea dietro la Francia. Numeri da primato che, stando ai dati raccolti da Confartigianato, segnano un’ottima performance anche per il 2022. Negli ultimi dodici mesi terminati a giugno, l’Italia ha esportato vini per 7.565 milioni di euro, registrando nel primo semestre del 2022 un aumento del 13,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Come detto, tra i Paesi Ue siamo al secondo posto. Ci precede la Francia che, nei dodici mesi finiti a giugno 2022, ha venduto all’estero vini per 11.743 milioni di euro. Dopo di lei ci sono la Spagna con 3.004 milioni, la Germania con 1.013 milioni e il Portogallo con 921 milioni. Del resto, che il vino sia uno dei prodotti italiani più apprezzati all’estero è noto.

Secondo Confartigianato, “la competitività sui mercati internazionali è supportata dalla qualità dei vini italiani, con le loro peculiarità e varietà”. Una qualità che è testimoniata anche dall’elevato numero di prodotti tutelati a livello nazionale ed europeo. Il Ministero dell’agricoltura ne conta 526 tra vini Doc (Denominazione di Origine Controllata, tra i quali spiccano i Docg, Denominazione di Origine Controllata e Garantita) e Igt (Indicazione Geografica Tipica). Nonostante un calo durante l’anno della pandemia, il made in Italy di vini è in costante crescita dal 2010. L’anno scorso il giro d’affari in percentuale al Pil ha toccato lo 0,4%, un valore identico a quello francese e superiore allo 0,2% della Spagna. Accanto a questi numeri, nello studio di Confartigianato trova posto anche una particolare classifica nella quale sono inserite le regioni italiane e gli altri Paesi europei.

Ebbene, il Veneto si colloca al terzo posto in Europa, dietro a Francia e Spagna, con 2.709 milioni di euro di export di vino, seguito da Piemonte con 1.249 milioni e Toscana con 1.219 milioni. Tutte queste regioni sopravanzano la Germania, che vende all’estero poco più di 1 miliardo di euro di vino, e il Portogallo con 921 milioni. Segue il Trentino-Alto Adige (612 milioni) e i Paesi Bassi (536 milioni). Sempre analizzando la situazione dal punto di vista regionale, la maggior propensione all’export di vini si riscontra in Veneto, dove si registra un’incidenza dell’1,8% sul valore aggiunto regionale. Distaccate, seguono il Trentino-Alto Adige con l’1,4%, la Toscana con l’1,1% e il Piemonte con l’1 %, valori che sono comunque doppi rispetto alla media nazionale che si attesta allo 0,5%. Tra le principali regioni, nei primi sei mesi del 2022 il maggiore dinamismo dell’export di vini si registra sempre in Veneto con un aumento del +18,7%. Segue la Toscana con +16,5%, mentre una crescita più moderata si registra in Piemonte (+4,6%). In Trentino-Alto Adige si registra invece una flessione dello 0,9%. Per quanto riguarda le altre regioni, si collocano sopra la media nazionale (+13,5%) il Friuli-Venezia Giulia con +55,4%, il Molise con +50,2%, le Marche con +39,4%, la Sicilia con +33%, la Campania con +19,3%, la Sardegna con +16,6% e la Puglia con +15,9%.

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