Venerdì 26 Aprile 2024

Tornano i falchi della Ue: braccio di ferro sul debito

I rigoristi chiedono regole più severe ma trattano. Il ministro Franco: possibile l’intesa entro fine 2022

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KRANY (Slovenia)

Un accordo sulla revisione delle regole Ue in materia di conti pubblici (leggi Patto di stabilità) si può trovare, anche se le posizioni dei Paesi membri sono "diverse", com’è "ovvio" all’inizio di una discussione su una materia così delicata. Il ministro dell’Economia Daniele Franco, parlando al termine della due giorni di Eurogruppo ed Ecofin informale a Kranj, in Slovenia, non dispera che si possa arrivare ad un’intesa, anche se i tempi difficilmente saranno "brevi".

"Conto – dice Franco, rispondendo a chi gli chiede se prevede di riuscire a stringere entro fine 2022 – che troveremo l’intesa, la dovremo trovare". Certo, "più invasivo sarà l’intervento normativo, più difficile è portarlo a casa in tempi rapidi", aggiunge. Il ministro ha letto la lettera dei Frugali sulla "possibile" riforma delle regole senza drammatizzare, dato che, oltre a ribadire la linea a difesa del rigore di bilancio, contiene anche delle aperture. Anche se il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis ammonisce che gli aiuti all’economia "non possono durare per sempre. Quando prepareranno i bilanci del 2023, Paesi dovranno tenere conto che la clausola di sospensione del Patto di stabilità verrà disattivata", l’atteggiamento generale, sostiene Franco, è di moderata "apertura".

La conferma arriva dal ministro delle Finanze austriaco Gernot Bluemel, che non chiude la porta a modifiche. "Dipende dai dettagli" che la proposta della Commissione conterrà, risponde il ministro dell’Austria, capofila dei Frugali insieme all’Olanda. Da questi Paesi, al momento, non ci si poteva attendere di più: con Next Generation Eu hanno (quasi) sdoganato gli eurobond, un tema che solo due anni fa era un tabù assoluto a nord, tuttora largamente impopolare a quelle latitudini.

Ora, col Recovery che sta partendo, è impensabile che dirigenti politici tedeschi, olandesi o austriaci possano avallare subito una riforma della regola del debito. La Francia, al contrario, è uno dei Paesi che spingono di più per un ammorbidimento di regole che sono inapplicabili, insieme a Spagna e Italia.

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