Mercoledì 24 Aprile 2024

Sviluppo sostenibile: l’Italia è in ritardo

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ACCELERARE la transizione verso lo sviluppo sostenibile e intensificare il proprio impegno per conseguire gli obiettivi fissati al 2030 dall’Onu e dall’Unione europea, dai quali l’Italia è ancora molto lontana. Per affrontare questa sfida l’ASviS si è affacciata al 2023 con una nuova veste: un nuovo Statuto – definito attraverso un processo che nei mesi scorsi ha coinvolto le oltre 300 organizzazioni della società civile che aderiscono all’ASviS – e il ritorno di Enrico Giovannini, già portavoce dell’Alleanza dal 2016 al 2021, nel ruolo di direttore scientifico. Lo scorso 14 dicembre l’Assemblea degli Aderenti ha, inoltre, confermato Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini come presidenti per il triennio 2023-2025 e affidato a Giulio Lo Iacono l’incarico di segretario generale.

Al centro del programma di lavoro per il 2023 vi sono l’educazione e la formazione allo sviluppo sostenibile, la divulgazione dei contenuti dell’Agenda 2030 e il coinvolgimento della società italiana per la sua attuazione, il monitoraggio del cammino del Paese verso i 17 SDGs, l’elaborazione di proposte di policy per accelerare tale percorso e la realizzazione di ricerche e pubblicazioni. Tra i punti principali della strategia dell’ASviS vi è l’impegno – lavorando insieme a istituzioni (Regioni, Città Metropolitane e Comuni), università, imprese e aderenti – verso una maggiore incisività a livello locale in quanto la declinazione dei 17 Obiettivi globali sui territori è cruciale per la concreta realizzazione dell’Agenda 2030. In tale ottica il prossimo Festival dello Sviluppo Sostenibile (che torna a maggio come prima della pandemia anziché in autunno) prevede iniziative organizzate dall’ASviS in varie città (Roma, Milano, Bologna, Napoli e Torino). La settima edizione del Festival si svolgerà dall’8 al 24 maggio in tutta Italia, attraverso centinaia di eventi (quest’anno sono stati 986) che coinvolgeranno istituzioni, amministrazioni pubbliche, università, scuole, aziende, associazioni e cittadini.

La riforma dello Statuto tiene conto dell’evoluzione compiuta dall’Alleanza nei quasi sette anni trascorsi dalla fondazione nel 2016, che hanno condotto l’ASviS a essere riconosciuta come una best practice internazionale nei rapporti delle Nazioni unite, dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), della Commissione e del Parlamento europeo.

g. p.

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