Mercoledì 24 Aprile 2024

MOBILITÀ GREEN, RIFIUTI E ACQUA: LA TRANSIZIONE MADE IN ACEA

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DALLE NUOVE TECNOLOGIE al servizio di una gestione più sostenibile dei rifiuti al risparmio delle risorse idriche, dal biomonitoraggio della qualità dell’aria attraverso le api alla diffusione della mobilità elettrica. Questi alcuni dei ‘progetti per un Paese più sostenibile’ che il gruppo Acea presenterà nel suo stand di 200 metri quadrati alla XXIV edizione di Ecomondo, evento di riferimento in Europa per la transizione ecologica, al via dal 26 ottobre a Rimini. "Denominatore comune di queste novità – spiega la società – è un modello di sviluppo che mira alla transizione verso un ecosistema industriale sostenibile e l’impegno concreto per progettare e costruire smart city all’insegna dell’innovazione tecnologica e della green e circular economy". Un’impronta verde, quella di Acea, che emerge con evidenza dal Piano Industriale 2020–2024 nel quale dei 4,7 miliardi di euro di investimenti previsti dal gruppo, 2,1 miliardi sono destinati al raggiungimento di target di sostenibilità come la riduzione delle emissioni di CO2 e l’utilizzo di energia verde. In particolare 29 milioni sono destinati alla mobilità elettrica, nuovo settore di espansione della multiutility attraverso Acea Innovation, con la creazione di una rete di 2200 colonnine distribuite su tutto il territorio nazionale, di cui oltre 100 già presenti nell’area di Roma.

Testimonial di Acea a Ecomondo sarà ‘Robidone’, un piccolo robot verde costruito utilizzando solamente materiali di riciclo, che racconterà i business e i progetti sostenibili presentati dal gruppo guidato dall’ad Giuseppe Gola, ai visitatori dello stand. Sempre nell’ottica dello sviluppo di nuove tecnologie al servizio della waste transition, si inserisce il progetto Acea Smart Comp, realizzato da Acea in collaborazione con Enea e Università della Tuscia. Obiettivo del progetto è il trattamento diffuso e partecipato del rifiuto organico prodotto dalle grandi utenze – come mense, ospedali, centri commerciali, aeroporti e stazioni – con la finalità di abbattere sia gli impatti ambientali che quelli di trasporto, riducendo anche le emissioni di CO2.

Il Gruppo punta, entro il 2024, a installare 150 Smart Comp che andranno a costituire un modello delocalizzato e condiviso di gestione dei rifiuti pari a quella di un impianto tradizionale necessario per una città di 150mila abitanti. Eliminando la raccolta e il trasporto dei rifiuti organici tale sistema – secondo le stime fornite da Acea – consentirà di avere 3mila camion in meno sulle strade evitando circa 3,6 milioni di chilometri percorsi da mezzi pesanti, con la conseguente riduzione delle emissioni clima alteranti. Per educare e sensibilizzare al nuovo modello di trattamento dei rifiuti, concepiti come risorse da trasformare in nuovi prodotti senza impatti sull’ambiente, presso lo stand del gruppo ad Ecomondo, sarà possibile visitare con tour virtuali anche i principali impianti di Acea Ambiente. Indirizzate principalmente ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie tali esperienze immersive consentiranno di apprendere molti dei processi industriali che caratterizzano gli impianti di Acea Ambiente: dal compostaggio al riciclo, dalla separazione delle plastiche al recupero dello scarto del siero del latte, dalla depurazione dei fanghi fino alla termovalorizzazione.

Alla tutela della risorsa idrica e alla promozione del minor utilizzo di plastica monouso è dedicata ‘Waidy wow’, l’app sviluppata da Acea che, attraverso la mappatura di oltre 50mila punti idrici, permette di misurare l’impatto di sostenibilità, monitorare il fabbisogno idrico, aggiungere punti di erogazione non presenti sulla mappa, segnalare anomalie alla rete idrica e restare aggiornati con ‘storie’ e curiosità green sul mondo dell’acqua.

Ampio spazio è, infine, dedicato alla qualità dell’aria. Acea ha, infatti, avviato, in via sperimentale, insieme agli esperti di Apicoltura urbana di ‘Urbees’ e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, presso l’impianto di recupero energetico dei rifiuti di San Vittore del Lazio, un progetto di biomonitoraggio ambientale attraverso l’utilizzo di circa 150mila api, tre arnie, che si muovono in un’area di circa 7 chilometri quadrati. L’innovativo strumento permette di rilevare gli effetti dell’inquinamento osservando i parametri biologici delle api, creature molto sensibili ai cambiamenti ambientali, considerate tra le migliori ‘sentinelle dell’ambiente’. I loro apiari diventano, così, delle vere e proprie centraline ambientali, oltre che delle operose fabbriche del miele che viene poi confezionato, a scopi dimostrativi, in vasetti con il logo Acea Ambiente.

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