Venerdì 26 Aprile 2024

INVESTIMENTI PER 3,8 MILIARDI

IL PIANO industriale al 2025 approvato dal Cda del Gruppo Hera, consolida l’impegno della multiutility per uno sviluppo equilibrato e sostenibile in tutti i business presidiati, con l’obiettivo di continuare a creare valore per azionisti, territori e comunità serite. Con un Mol previsto a 1,4 miliardi nel 2025 e investimenti complessivi per circa 3,8 miliardi, il documento quinquennale vede in rialzo tutti i principali target e delinea un’ampia serie di interventi, con progetti concreti e innovativi in grado di intercettare anche le opportunità di finanziamento del Pnrr. Poggiando, tra l’altro, su un trend di crescita ininterrotta, come testimoniato anche dal Mol aumentato di oltre 6 volte in 20 anni, e su un percorso coerente e lineare fin dalla nascita dell’azienda, caratterizzato dalla piena aderenza tra impegni presi e azioni realizzate.

In linea con le policy nazionali ed europee e gli obiettivi dell’Agenda 2030, tutti i progetti si articolano lungo tre dimensioni: ambientale, socio-economica e innovazione. Gli investimenti combinano le opportunità di sviluppo con le azioni per aumentare la resilienza del sistema, a cui verranno destinate circa 1,2 miliardi, mentre trasversali ai vari business sono gli investimenti per l’innovazione e l’accompagnamento della transizione in corso. La competenza multibusiness, d’altronde, rappresenta un’opportunità strategica per sviluppare soluzioni nell’ambito delle ‘energie pulite’, come testimoniato anche dal progetto per la realizzazione di un impianto power-to-gas presso il depuratore di Bologna Corticella, con avvio previsto entro il 2023. La sostenibilità si conferma infatti fra gli assi portanti, come testimoniato anche dal costante aumento negli anni del Mol a valore condiviso, riferito alle attività del gruppo che rispondono alle priorità fissate dall’Agenda Onu: si prevede che raggiungerà nel 2025 circa il 55% del totale, pari a 780 milioni, per arrivare al 70% nel 2030. Tra gli interventi in programma verso un modello di sviluppo più sostenibile, ci sono il raddoppio della produzione del biometano (anche grazie alla realizzazione di nuovi impianti nel modenese e nelle Marche), lo sviluppo della filiera dell’idrogeno, i progetti per il riuso delle acque, la riqualificazione dell’illuminazione pubblica, fino alla promozione dell’economia circolare, con la controllata Aliplast che punta a incrementare del 125% i volumi di plastica riciclati.

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