Mercoledì 24 Aprile 2024

Choc energia, la svolta con i pannelli liberalizzati

Choc energia, la svolta con i pannelli liberalizzati

Choc energia, la svolta con i pannelli liberalizzati

È POSSIBILE una risposta allo choc energetico causato dal conflitto tra Russia e Ucraina, di cui siano protagonisti gli italiani e che sia meno difensiva del semplice abbassamento dei termostati? Forse sì. Il decreto Energia, entrato in vigore il primo marzo, prevede infatti una innovazione normativa destinata ad impattare sulle scelte di molti italiani: la completa "liberalizzazione" dell’installazione sugli edifici di pannelli solari, temici o fotovoltaici. Il decreto prevede infatti che l’installazione, con qualunque modalità, di impianti fotovoltaici e termici sugli edifici e la realizzazione delle opere per la connessione alla rete elettrica vengano considerati al pari di interventi di manutenzione ordinaria. Ciò permette di liberare l’installazione da necessità di permessi, autorizzazioni, atti amministrativi di assenso e da qualsiasi autorizzazione paesaggistica: vincoli che, fino ad oggi, hanno ostacolato la penetrazione delle energie rinnovabili soprattutto nei centri storici delle città. Inoltre saranno definite per legge aree e immobili, come siti industriali dimessi e aree agricole abbandonate o non produttive da più di 5 anni, su cui di default sarà possibile installare impianti da fonti rinnovabili.

Seppur in forma semplificata, l’obbligo autorizzativo resta in vigore solo per gli edifici sottoposti ai vincoli delle Soprintendenze dei Beni Culturali. Questa innovazione normativa dovrebbe moltiplicare l’effetto degli incentivi fiscali già attivi a favore di chi decide di installare impianti fotovoltaici. Come è indicato nei massimali del superbonus al 110%, si stima che oggi in Italia il costo medio per l’installazione di un impianto del genere sia di 2400 euro a kW di picco massimo. Dunque per un’abitazione media, che ha contratti con potenza di 3Kw, la spesa è pari a circa 7200 euro. Ma l’installazione dei pannelli fotovoltaici è coperta da una detrazione fiscale al 50%: nel giro di dieci anni la metà della spesa viene restituita dallo Stato al cittadino sotto forma di riduzione delle tasse, salvo che il credito non sia scontato subito in fattura cedendolo all’azienda fornitrice dei pannelli. L’installazione di impianti di energie rinnovabili può rientrare addirittura tra gli interventi che usufruiscono del superbonus, nel caso l’abitazione stia usufruendo dell’agevolazione fiscale del 110%.

La combinazione di liberalizzazione e di vantaggi fiscali potrebbe aiutare l’Italia, che attualmente non sfrutta in modo adeguato la sua "abbondanza" di sole e di vento generata dalla particolare posizione geografica e dalle caratteristiche orografiche, a recuperare il gap di innovazione energetica rispetto al resto d’Europa. I dati sono inequivocabili: oggi il nostro Paese ha raggiunto una produzione combinata fotovoltaico più eolico del 16 per cento (rispetto al totale della produzione energetica nazionale), a fronte di Paesi dalle caratteristiche simili come Spagna e Portogallo che hanno superato il 30% e perfino della Germania, capace di raggiungere il 28% nonostante un’insolazione molto inferiore alla nostra. Siamo dunque all’inizio di una svolta green dal basso nel nostro Paese? Ci sono fondate speranze che sia così.

[email protected] @FFDelzio

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