Roma, 25 settembre 2024 – I giovani lavorano meno e guadagnano di meno. È questa la conclusione alla quale arriva il Rapporto dell'Inps nel capitolo su salari e classi di età. A fronte di una retribuzione media annua di fatto pari nel 2023 a quasi 26 mila euro per i lavoratori dipendenti (pubblici e privati, esclusi lavoratori domestici e operai agricoli), gli under 30 guadagnano poco più di 14mila euro, quindi poco più della metà. E, però, in tale fascia d'età, i dipendenti pubblici guadagnano circa 6-7 mila euro di più dei loro coetanei del settore privato.
Dall’Inps spiegano che in termini assoluti la distanza tra la retribuzione di un giovane under 30 e il valore medio totale è massima per un lavoratore a tempo pieno con continuità occupazionale nell'anno (gap di 11 mila euro), minima per un lavoratore a tempo parziale e discontinuo nell'anno (gap di 1.800 euro). In termini relativi, invece, è massima tra i lavoratori full time e minima tra i lavoratori part time, indipendentemente dalle caratteristiche di continuità/discontinuità nell'anno.
In sintesi, "i giovani lavorano di meno e guadagnano di meno (anche in termini di retribuzione giornaliera e – per stima – anche di retribuzione oraria). Ma nell'ultimo periodo (quinquennio) le loro posizioni relative non si sono affatto deteriorate, anzi: variazioni maggiori rispetto alle altre classi di età si registrano sia sul numero assoluto, sia sulle retribuzioni". Ad esempio, spiega l'Inps, tra i full time fino a 29 anni la variazione della retribuzione media annua (effettiva) tra il 2019 e il 2023 è pari a +8,4% rispetto al valore di +6,6% per tutte le età.