Mercoledì 24 Aprile 2024

Mutui, tira aria di ripresa Una spinta arriva dal green

Gennaio registra una crescita sostenuta dopo una chiusura d’anno non brillante

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Il 2019 è andato così così ma le prime settimane del 2020, per il mercato italiano dei mutui, sembrano essere trascorse all’insegna della ripresa. A dirlo sono i dati diffusi nei giorni scorsi dal Barometro di Crif, il sistema di informazioni creditizie utilizzato ogni giorno da migliaia di banche per erogare i finanziamenti.

Nel mese di gennaio 2020, secondo i dati di Crif, c’è stata una crescita sostenuta delle richieste di nuovi mutui, nell’ordine del 32% rispetto allo stesso periodo del 2019. Andando a ritroso nel tempo, gli analisti di Crif evidenziano che dal 2010 non si vedeva un gennaio così effervescente per i finanziamenti destinati a chi compra casa. Il che, ovviamente, è un bel segnale anche per il settore immobiliare, visto che gran parte delle abitazioni e dei fabbricati viene acquistata facendo ricorso ai mutui.

Nel 2020, i prezzi delle case dovrebbero muoversi verso l’alto in alcune grandi città, anche se non a ritmi impetuosi: Tecnocasa prevede un incremento delle quotazioni al metro quadro tra l’1 e il 3% nelle metropoli, con punte del 5-8% in alcune piazze come quelle di Milano e Bologna. Resteranno invece piatti (o leggermente negativi) i valori nei centri urbani di piccole e medie dimensioni. In questo quadro al chiaroscuro aumenteranno però le compravendite, che supereranno nel corso dell’anno la soglia di 600-610mila unità.

«Il comparto immobiliare beneficia di condizioni estremamente favorevoli per la sottoscrizione di mutui, con tassi di interesse ai minimi e prezzi di acquisto che risultano ancora appetibili», ha detto Simone Capecchi, executive director di Crif, secondo il quale questo mix concomitante di fattori «stimola la richiesta di immobili, che è stata compressa per tutta la prima parte del 2019 e oggi trova ulteriore sostegno anche nel crescente interesse verso l’acquisto di abitazioni per investimento».

Gli italiani, insomma, tornano a comprar casa non soltanto per andarci ad abitare ma anche per far fruttare una parte della propria ricchezza. Del resto, i nostri connazionali sono tradizionalmente molto amanti del mattone, visto che quasi il 75% delle famiglie possiede almeno un immobile: una quota che non ha eguali in tutta Europa, fatta eccezione per la Spagna. Capecchi sottolinea però che un ulteriore impulso al mercato del mattone viene dato dai cosiddetti mutui green, cioè quelli destinati a sostenere la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare in piena coerenza con il Green New Deal il piano europeo contro i cambiamenti climatici.

La crescente tendenza alla riqualificazione verde delle abitazioni continuerà probabilmente anche nel 2020 visto che il governo Conte ha riconfermato le agevolazioni fiscali introdotte negli anni passati, con le detrazioni irpef decennali sulle spese sostenute. Tornando ai mutui e alle rilevazioni di Crif, l’ammontare medio dei finanziamenti immobiliari richiesti dalle famiglie nelle prime 4 settimane del 2020 è stato pari a 131.693 euro, in crescita del 2,8% rispetto allo stesso mese del 2020. Per quanto riguarda le fasce di importo, nel mese passato le preferenze degli italiani si sono concentrate prevalentemente nella classe compresa tra 100mila e 150mila euro, corrispondente a una quota pari al 30,2% del totale dei prestiti erogati. La durata del piano di rimborso preferita dalle famiglie è abbastanza varabile: il 26,7% dei mutuatari ha scelto un ammortamento rateale tra i 16 e i 20 anni. Il 22,9% dei debitori ha preferito una durata tra 26 e 30 anni mentre il piano di rimborso tra 21 e 25 anni è stato scelto dal 22,1%. Del resto, l’acquisto della casa con un finanziamento appare una scelta al momento conveniente rispetto all’affitto, almeno per chi ha un capitale iniziale da versare e subito coprire il 20% (o più) del prezzo dell’immobile, facendosi finanziare dalla banca il restante 80%. Basti pensare che le quotazioni medie al metro quadro oggi oscillano tra i 1.500 euro delle regioni del Sud fino agli oltre 2.500 euro dei grandi centri urbani (dati Immobiliare.it). Ciò significa che, per acquistare un appartamento di 100 mq, si paga mediamente una somma di oltre 150-250mila euro, con punte ben superiori nel centro delle grandi città.

Per sostenere questa spesa, per esempio, una famiglia può anticipare almeno 30-50mila euro e farsi finanziare la restante somma con un mutuo a 20-25 anni, pagando una rata compresa tra 400 e 800 euro al mese. Si tratta di una cifra impegnativa per chi ha un reddito medio, ma inferiore ai canoni di affitto per appartamenti di media superficie nelle metropoli del Centro-Nord.

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