Giovedì 25 Aprile 2024

Musica, dagli album postumi ai concerti in ologramma. La tecnologia fa crescere il mercato

Dal live 'virtuale' di Tupac nel 2012 agli album di Pop Smoke e Juice WRLD, che hanno segnato nuovi record. Fino al duetto virtuale tra Cesare Cremonini e Lucio Dalla

Prince (Getty Images)

Prince (Getty Images)

Roma, 7 marzo 2023 - Può la tecnologia rendere immortali i musicisti? Può un artista scomparso prematuramente vendere più dischi di quando era in vita? Nell’era del digitale, delle piattaforme streaming, dei social, è sicuramente così. Lo dicono i numeri: basti pensare come nel 2021 l’indimenticabile Prince sia diventata la star più 'redditizia' tra quelle non più vita, facendo guadagnare ai propri eredi 120 milioni di dollari (l’anno prima si era fermato a 10), superando sua maestà Michael Jackson, al secondo posto con 75 milioni. Ma come influisce la tecnologia in tutto questo? Ecco alcuni esempi, dagli album arrivati postumi ai concerti in ologramma, fino ai ‘duetti virtuali’.

Gli album postumi e le piattaforme digitali

Gli album postumi non sono una novità, lo si è già visto in passato (da Notorious BIG ad Amy Winehouse): spesso, quando un artista scompare prematuramente, l’attaccamento dei fan si rafforza ancora di più e le vendite dei dischi pubblicati dopo la morte schizzano alle stelle. Con l’arrivo (e il predominio) di Spotify, però, qualcosa sembra cambiato ancora di più. Prendiamo tre nomi noti soprattutto agli ascoltatori della generazione Z, tra hip hop e trap: Pop Smoke, XXXTentacion e Juice WRLD.

Il primo, artista newyorkese morto a febbraio 2020 a nemmeno 21 anni dopo un’irruzione nella propria casa a Hollywood, raggiunto da diversi colpi di pistola, ha visto la pubblicazione dei primi due album in studio entrambi dopo la morte, e ancora oggi resta uno degli artisti più gettonati (qualcosa come 24 milioni di ascolti mensili su Spotify). Nella settimana successiva alla morte, il singolo 'Dior' ha raggiunto la trentesima posizione nella Billboard Hot 100. 'Shoot for the Stars, Aim for the Moon' è il primo disco pubblicato, il 3 luglio 2020, e ha debuttato in vetta alla classifica statunitense Billboard 200, con 251 000 unità equivalenti ad album venduti soltanto nella prima settimana e tutte le diciannove tracce presenti nella Billboard Hot 100. Nel luglio 2021 è stato distribuito il secondo album in studio Faith, anch'esso debuttante in vetta alla Billboard 200 con 80 000 unità equivalenti vendute nella prima settimana. Un successo immaginabile nell’epoca in cui i canali di streaming non esistevano. Il caso di XXXTentacion (oltre 35 milioni di ascolti mensili su Spotify) è ancora più singolare: rapper controverso il cui successo è nato sulla piattaforma SoundCloud - anche qui, c’è lo zampino della tecnologia -, morì nel 2018 a 21 anni dopo una rapina in Florida. A seguito della scomparsa Sad! - singolo estratto dal secondo album ‘?’ - salì dalla seconda posizione alla prima nella Billboard Hot 100: è il secondo artista nella storia a vedere un proprio singolo postumo in cima alla classifica. L’ultimo era stato Notorious BIG con ‘Mo Money Mo Problem’ nel lontano 1997.

L'ultimo da citare è Juice Wrld (più di 31 milioni di ascolti mensili su Spotify), rapper di Chicago morto neanche una settimana dopo il proprio 21esimo compleanno: il primo album postumo dell’artista, ‘Legends Never Die’, è uscito il 10 luglio 2020, a quasi due anni dalla morte, e ha debuttato al primo posto nella Billboard 200, con cinque canzoni nella top ten della Billboard Hot 100. E’ il terzo arista nella storia a riuscirci: gli altri erano stati i Beatles e Drake. Nomi non da poco.

Il rapper Tupac Shakur (Afp)
Il rapper Tupac Shakur (Afp)

La tecnologia nei concerti: dall’ologramma di Tupac a Frank Zappa

C’è chi li considera una mostruosità, ma negli ultimi decenni i concerti 'in digitale', con l’utilizzo degli ologrammi, hanno raggiunto una popolarità incredibile. Gli 'olo-concerti' non sono una novità: era il 2012 quando gli spettatori del Coachella, il mega-festival in California, potettero assistere alla ‘reincarnazione’ digitale di una leggenda come Tupac (morto nel 1996). Fu Snoop Dogg a ‘chiamarlo’ direttamente sul palco, davanti a oltre 100mila presenti.

C’è chi solleva questioni legali, chi etiche, ma i live virtuali restano qualcosa di attuale e difficile da organizzare. Una cosa è certa: i fan apprezzano. È il caso del 'Bizzarre World of Frank Zappa', olo-tour dell’artista di Baltimora, che tre anni fa ha portato la sua musica in lungo e in largo, dagli Stati Uniti fino all’Europa, con centinaia di migliaia di biglietti venduti.

O è il caso di Amy Winehouse: un tour postumo (che ha fatto tappa anche in Italia) con la voce della cantante in playback, la sua immagine ‘virtuale’ e una band al seguito. I concerti sono serviti anche per raccogliere fondi devoluti alla Amy Winehouse Foundation e hanno racimolato appassionati di tutto il mondo. Il tour in ologramma di Winehouse fu organizzato da BASE Hologram, gigante delle tecnologie digitali dietro alla maggior parte di questo tipo di eventi. E ancora: Whitney Houston, Ronnie James DIO, Michael Jackson. L’elenco è lungo.

Duetti virtuali e demo inseriti nelle canzoni

Qualcuno l’avrà visto anche dal vivo durante l’ultimo tour di Cesare Cremonini: la sua versione di ‘Stella di mare’ di Lucio Dalla è stata presentata proprio in un duetto virtuale con il compianto cantautore. Un momento toccante, con le immagini di Dalla impresse in un maxischermo, a duettare con Cremonini. Qualcosa di impensabile una manciata di anni fa, ora possibile grazie alla tecnologia.

Ma gli esempi di ‘demo’ registrati dagli artisti prima della morte e poi riproposti a seguito del decesso, inseriti soprattutto nei ‘featuring’, sono tanti e variegati: è il caso ad esempio di Mac Miller, rapper di fama mondiale (22 milioni di ascoltatori ogni mese su Spotify) morto a 26 anni per overdose nel 2018. La sua voce continua a essere usate per ritornelli e strofe da tantissimi artisti in altrettanti progetti, con altrettante vendite. Perché è vero, la musica rende immortali, ma le tecnologie odierne sembrano aiutare parecchio.

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