Sabato 27 Aprile 2024

LUCI E OMBRE DELLA PAC

CHE LA RESPONSABILITÀ della crisi dei produttori di latte della Sardegna possa essere imputata all’Europa mi sembra paradossale. E sono stanco di vedere l’Unione europea additata come capro espiatorio di tutto quello che non va. Il collega Davide Gaeta, nell’articolo pubblicato su queste pagine il 13 maggio scorso dal titolo ‘Il fallimento della Pac’, evoca infatti proprio la crisi del latte ovino per esprimere un giudizio critico sull’intera Politica agricola comune (Pac), e in particolare sul sistema delle quote latte – che tra l’altro nulla hanno a che fare con il latte ovino – ma anche per criticare il Parlamento Ue, che per «ragioni elettorali» avrebbe posticipato il varo della riforma della Pac.Voglio ricordare che proprio l’Europa con il ‘pacchetto latte’, prima, e poi con il recente regolamento Omnibus di cui sono stato relatore, ha dato l’opportunità ai consorzi di tutela di programmare la produzione, in deroga alle regole sulla concorrenza, per gestire le fluttuazioni dei prezzi. Se oggi il Parmigiano reggiano o il Grana padano godono di prezzi remunerativi e stabili è grazie a queste regole europee.

Credo che l’Europa vada trattata con maggiore rispetto. Certo, molte cose si possono e si debbono migliorare, ma per farlo bisogna lavorare e, soprattutto, avere dei rappresentanti nelle istituzioni Ue che sappiano portare avanti con tenacia e umiltà gli interessi del nostro Paese. Puntare ogni volta l’indice contro Bruxelles oggi va purtroppo di moda, ma non porta a nulla.

Paolo De Castro, ordinario di Economia

e politica agraria, Università di Bologna,

e vicepresidente Comagri del Parlamento europeo

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FA BENE il collega de Castro a difendere il suo prezioso operato in questi anni a Bruxelles, un po’ meno bene a non cogliere che il riferimento del sottoscritto alla crisi del latte della Sardegna era collegato alla scarsa visibilità mediatica del tema. Lungi dallo scaricare sull’imputato Europa ogni responsabilità è vero tuttavia che almeno di concorso di colpa è giusto parlare. Il modello di intervento della politica agricola europea, per anni basato sul sostegno alla produzione anziché alle strutture produttive, ha generato mostri, in primis nelle eccedenze, che sono costati miliardi ai cittadini europei ed italiani e non hanno migliorato i redditi degli agricoltori.

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