
L’incertezza frena i consumi
L’azienda Italia va, ma l’incertezza continua a frenare gli investimenti e i consumi. L’ultima istantanea scattata dalla Confcommercio registra, a giugno, una crescita del Pil dello 0,1%, più o meno in linea con le attese. Resta sotto controllo anche l’inflazione (+0,2% rispetto al mese precedente). Ma a preoccupare l’associazione del terziario sono soprattutto i consumi, che a maggio sono calati dello 0,3%. Bene il settore delle comunicazioni (+5,7%) e quello degli elettrodomestici (+3,1%). Male l’automotive (-10,8%, anche in attesa dei nuovi incentivi) e mobili (-2,1%). Un quadro, insomma, meno positivo rispetto alle attese, in particolare per il cattivo momento della produzione industriale, che "evidenzia le difficoltà di una parte rilevante del nostro sistema imprenditoriale". Per l’associazione guidata da Carlo Sangalli "i servizi e il turismo potrebbero non bastare a rimettere in carreggiata la crescita". Tra gli aspetti positivi si conferma il miglioramento del mercato del lavoro che potrebbe mostrare qualche segno di rallentamento nella parte finale dell’anno. L’inflazione si dimostra sotto controllo anche se "il taglio dei tassi da parte della Bce è stato inferiore alle nostre attese".
Per Confcommercio "si deve puntare tutto, quindi, sulla stabilità o l’ulteriore ridimensionamento, dell’inflazione, profilo che rafforzerebbe il potere d’acquisto del reddito da lavoro e, in un contesto privo di shock rilevanti sull’occupazione, consolidare un percorso di crescita dei consumi, con conseguente sostegno al Pil". Per raggiungere l’obiettivo di una crescita dell’1%, come previsto dal governo, "occorre creare condizioni più stringenti" e puntare soprattutto "su turismo e commercio".
Antonio Troise