Mercoledì 24 Aprile 2024

Riqualificare e aggiornare i lavoratori pubblici: via al maxi piano

Riqualificare e aggiornare i lavoratori pubblici: via al maxi piano

Riqualificare e aggiornare i lavoratori pubblici: via al maxi piano

UN MAXI PIANO di reskilling e upskilling, di riqualificazione e di aggiornamento professionali, per oltre tre milioni e 200mila lavoratori pubblici. E il programma strategico “Ri-formare la Pa. Persone qualificate per qualificare il Paese“, per la valorizzazione e lo sviluppo del capitale umano della Pubblica amministrazione, voluto e lanciato dal ministro Renato Brunetta, insieme con il ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa. E, come partner strutturali, il mondo universitario, con La Sapienza che per prima ha aderito al progetto, e quello tecnologico con Tim e Microsoft già in prima linea per fornire contenuti formativi per le competenze digitali. "E’ un percorso importante di ‘ricarica delle batterie’ della Pubblica amministrazione, che si aggiungerà al ‘cambio del sangue’ nella PA legato al turnover e alle decine di migliaia di assunzioni per l’attuazione del Pnrr", spiega il responsabile del dicastero di Palazzo Vidoni: "All’immissione di competenze dovuta ai flussi in ingresso si accompagnerà un investimento massiccio nella formazione dei dipendenti pubblici già in servizio, valorizzata nei nuovi contratti di lavoro, attraverso miglioramenti di carriera e di retribuzione, e rafforzata dal rilancio della Scuola nazionale dell’Amministrazione (Sna) e di Formez PA".

L’obiettivo è accrescere le conoscenze e la formazione dei lavoratori pubblici sia digitale sia accademica, anche agevolando l’iscrizione a corsi di laurea e master nelle università italiane. Il programma si snoda lungo l’arco temporale del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Target degli interventi tutti i dipendenti pubblici. A disposizione, sottolinea Brunetta, ci sono circa due miliardi di euro in cinque anni. Al quasi un miliardo di euro tra risorse del Pnrr e fondi strutturali, da spendere entro il 2026, per formazione e competenze, si aggiungono 50 milioni annui previsti in legge di Bilancio che si sommano alla spesa attuale di 150 milioni annui. In sostanza, con questo piano si porteranno molti non laureati a conseguire la laurea, tanti laureati il diploma di master e corsi di specializzazione e tutti ad acquisire le competenze necessarie a sostenere le transizioni che il Paese deve affrontare, in primis quella digitale, spiega il ministro parlando del "più grande piano" di formazione dei dipendenti pubblici nella storia del Paese.

Entro febbraio prevede il via alla formazione sulle competenze digitali rivolta a tutti i dipendenti della Pa attraverso la piattaforma online del Dipartimento della Funzione pubblica. La piattaforma consente di verificare le competenze di partenza e quelle “in uscita“. Al dipendente verrà rilasciato un “open badge“ che riporta i corsi frequentati e i test superati, i dati saranno registrati in un “fascicolo delle competenze“, parte integrante del “fascicolo del dipendente“, che servirà a certificare anche ai fini della progressione di carriera e dei riconoscimenti retributivi che i nuovi contratti prevedono. Sul fronte universitario, alla Sapienza partono già le iscrizioni per il secondo semestre di questo anno accademico (aperte fino al 24 gennaio) del personale in servizio nelle Pubbliche amministrazioni a cinque corsi di laurea predisposti dall’ateneo, come ha spiegato la rettrice Antonella Polimeni, nello specifico quelli di Scienze aziendali, Scienze dell’amministrazione e dell’organizzazione, Sociologia, Comunicazione pubblica e d’impresa, Diritto e amministrazione pubblica.

Seguiranno le altre intese con le altre università che aderiscono alla Crui. Un percorso che porterà la Pa a "migliorare la qualità dei servizi, a garantire il raggiungimento degli obiettivi fissati per i prossimi anni anche dal Pnrr, ad affrontare situazioni sempre più complesse", afferma Messa. Tim, sottolinea, a sua volta, il presidente Salvatore Rossi, "ha subito creduto nell’obiettivo di far fare un salto alle competenze digitali di oltre 3 milioni di dipendenti pubblici e ha messo a disposizione del governo le sue competenze e i suoi mezzi".

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