Mercoledì 1 Maggio 2024

"La giustizia 4.0 arrivi anche per i Giudici di Pace"

"La giustizia 4.0 arrivi anche per i Giudici di Pace"

"La giustizia 4.0 arrivi anche per i Giudici di Pace"

CAMBIAMENTI di regole e di riti. Ogni volta che si parla di riforma della giustizia e di snellimento dei tempi dei processi, il dibattito pubblico italiano finisce sempre lì: nelle discussioni sulle regole da ritoccare, sui procedimenti dei tribunali da rivedere o sulle funzioni dei magistrati da separare. A ben guardare, però, c’è un altro fattore che può rendere davvero più moderno ed efficiente il sistema giudiziario. Stiamo parlando dello sviluppo delle tecnologie digitali, che possono far girare meglio ingranaggi un po’ arrugginiti. Ne è ben consapevole Carlo Gagliardi (nella foto), managing partner dello studio Deloitte Legal Italy che da tempo studia e analizza tutte le potenzialità della Giustizia 4.0, cioè di un sistema in cui l’uso del digitale trova applicazione su larga scala. Facile a dirsi. Ma come si fa a raggiungere questo obiettivo? "Negli ultimi anni si sono fatti indubbiamente notevoli passi avanti", dice Gagliardi, che ricorda i vantaggi portati in dote dal processo civile telematico, in cui le nuove tecnologie hanno consentito di svolgere a distanza e su supporto informatico molte operazioni che un tempo venivano svolte nelle cancellerie, in mezzo a giganteschi faldoni di carta. "Ciò non significa tuttavia che il percorso già compiuto sia sufficiente", aggiunge l’avvocato di Deloitte Legal, sottolineando come vi siano tuttora notevoli margini di miglioramento.

Qualche esempio? Trovarlo non è difficile per chi frequenta gli uffici dei Giudici di Pace. Lì l’utilizzo dei documenti digitali deve ancora arrivare, a differenza di quel che è avvenuto invece nei tribunali ordinari. Ecco, già riuscire a digitalizzare anche i procedimenti dei Giudici di Pace per Gagliardi sarebbe davvero un bel passo da gigante visto che negli ultimi anni si è allargata molto la sfera di competenza di questi organismi, chiamati a pronunciarsi per tutte le controversie con un valore economico inferiore a 50mila euro (mentre un tempo il tetto massimo era fissato ad appena 5mila euro). "Per avere tribunali meno intasati – ricorda Gagliardi –, il legislatore ha voluto ampliare notevolmente il raggio di azione dei Giudici di Pace, dove il rito è indubbiamente più snello che presso il giudice ordinario. È inutile però cambiare il rito – aggiunge il legale di Deloitte – se poi quest’ultimo non funziona a dovere". Gagliardi tiene però a sottolineare un altro aspetto: digitalizzare la giustizia non significa soltanto trasferire faldoni di carta e documenti scritti a mano su supporti informatici, leggibili a distanza dal computer dell’ufficio". Occorre un passo in più, cioè la creazione di documenti "nativi digitali". Soltanto così nella giustizia italiana si potrà attuare su larga scala l’analisi dei dati, che oggi sta trasformando il nostro modo di vivere e produrre ed è un volano di efficienza. Per questo, anche nel modo della giustizia, c’è bisogno sempre più di un approccio interdisciplinare. "In Deloitte Legal ci avvaliamo sempre più spesso di risorse umane che non conoscono soltanto il diritto ma hanno competenze ampie anche in altri campi, a cominciare dalla tecnologia".

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