Lunedì 29 Aprile 2024

Dalla transizione green 30 milioni di nuovi posti

LA TRANSIZIONE green creerà 30 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2030. Lo afferma uno studio di ManpowerGroup,...

LA TRANSIZIONE green creerà 30 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2030. Lo afferma uno studio di ManpowerGroup, secondo cui il percorso verso un’economia più sostenibile dal punto di vista climatico e ambientale, promosso da consumatori, investitori e istituzioni, accelererà la trasformazione verde delle aziende e porterà a un forte aumento delle opportunità di impiego. Il 70% delle aziende di tutti i settori pianifica di assumere talenti nell’ambito dei cosiddetti ‘green jobs’. Le intenzioni più forti (81%) sono nel settore dell’energia e dei servizi pubblici, seguono i comparti information technology (77%) e servizi finanziari (75%), mentre i talenti ‘verdi’ più ricercati sono quelli attinenti alle funzioni della produzione (36%), di operations e logistica (31%), IT (30%), vendite e marketing (27%), ingegneria (26%), amministrazione (25%) e risorse umane (25%).

Nella sola Europa, potrebbero essere creati oltre 1,7 milioni di nuovi posti di lavoro green entro il 2040 grazie allo sviluppo di molecole verdi, come l’idrogeno e i biocarburanti, nell’ambito della transizione energetica. In Italia, dove si prevede che le donne ricopriranno oltre il 50% dei posti di lavoro ‘verdi’ diretti entro il 2040, ManpowerGroup ha oltre 2.000 posizioni aperte negli ambiti efficientamento energetico ed energia elettrica, fotovoltaico, assemblaggio veicoli elettrici nell’automotive. Tra le figure più ricercate nell’ambito dell’efficientamento energetico troviamo tecnici manutentori, ingegneri delle infrastrutture e civili e progettisti di impianti, molto richiesti anche nell’ambito del fotovoltaico. In questo settore sono strategici anche i manutentori e gli installatori di impianti. Nel comparto automotive/assemblaggio veicoli elettrici i più ricercati sono i tecnici manutentori, oltre ai tecnici dedicati al controllo di qualità e agli ingegneri di prodotto.

Tuttavia, le competenze verdi scarseggiano, tanto che il 94% dei datori di lavoro a livello globale riconosce di non avere in azienda i professionisti necessari per raggiungere i propri obiettivi Esg e il 75% afferma di avere difficoltà a trovare i talenti con le competenze ricercate. Tra i principali ostacoli citati dalle aziende si evidenziano il reperimento di candidati qualificati (44%), la creazione di programmi di riqualificazione efficaci (39%) e l’identificazione di competenze trasferibili (36%).

A livello globale, solo un lavoratore su 8 possiede più di una competenza green. Si tratta di una sfida per i datori di lavoro, ma anche di un’opportunità per i lavoratori: infatti, il tasso di assunzione medio per le persone con almeno una competenza verde è superiore del 29% rispetto alla media, mentre il numero di annunci di lavoro che richiedono almeno una competenza verde è cresciuto del 15% nel 2023 rispetto all’anno precedente. Sotto questo aspetto, si registrano differenze sostanziali a seconda dei diversi gruppi di lavoratori considerati: infatti, mentre il 70% dei ruoli impiegatizi si dichiara pronto ad abbracciare la transizione verde, solo il 57% dei ruoli legati alla produzione afferma lo stesso.

"È essenziale che gli sforzi verso tecnologie green siano accompagnati da adeguati investimenti in upskilling e reskilling, riqualificazione e aggiornamento delle competenze –, afferma Daniela Caputo (nella foto), marketing, communication e innovation director di ManpowerGroup – Solo così potranno garantire una transizione efficace verso un futuro più sostenibile".

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