Mercoledì 24 Aprile 2024

BIG ACADEMY PUNTA SULLE RISORSE UMANE

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PERCORSI DIDATTICI concepiti da manager a beneficio di altri manager, perché le Pmi del territorio sviluppino le competenze utili alla propria filiera di riferimento e vincano le sfide lanciate dal mercato globale. Attorno a questo ambizioso obiettivo, tra svolta digitale e internazionalizzazione e fra transizione ecologica e nuove strategie di leadership e crescita, ruotano i corsi di potenziamento delle competenze di BiG Academy, il percorso di alta formazione nato a Firenze che guarda al futuro delle imprese e del lavoro. Partendo da un acronimo che lega i concetti di ‘business’, ‘innovation’ e ‘growth’ BiG Academy punta, anche durante la campagna di iscrizioni per il 2022, sulla cura e l’arricchimento di un patrimonio prezioso: le risorse umane e le loro competenze. Per riuscirci davvero, però, nella visione di chi ha scelto di associarsi per fare nascere il progetto, serve che siano proprio le aziende e gli attori principali del tessuto economico a dare il loro contributo al processo di formazione, affiancandosi al mondo dell’accademia nel ruolo di insegnanti, trasmettendo il meglio delle idee e delle azioni che sono soliti applicare nel loro quotidiano. E, così, alla base dei percorsi rivolti specificamente ai manager ed ai futuri manager della piccola e media impresa ci saranno, anche quest’anno a condividere il loro patrimonio di esperienza e di conoscenza, i top manager della grande industria meccanica, energetica, elettronica ottica e informatica, coadiuvati dalla competenza di un pool selezionato di docenti universitari.

Il progetto è unico nel suo genere poiché nato per volere di cinque realtà internazionali che operano in Italia, Baker Hughes, Leonardo Company, El.En Group, Kme e Thales che insieme all’Università di Firenze si sono costituite nell’ Associazione per la Cultura e lo Sviluppo Industriale (ACSI) con l’obiettivo comune di promuovere iniziative di sensibilizzazione, divulgazione e formazione continua sui temi della cultura industriale. In questa sinergia di rete a maglie allargate, supportata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, oltre che patrocinata da Comune, Città Metropolitana di Firenze, dalla Camera di Commercio e dalla Regione Toscana, si sono poi aggiunte, nel corso del primo anno, anche altre realtà industriali quali Enegan SpA, Sime Srl e Sirio Solutions Engineering SpA.

Il punto, spiega con chiarezza Paolo Ruggeri, presidente di Acsi e BiG Academy, nonché vicepresidente e direttore Affari Istituzionali di Baker Hughes-Nuovo Pignone è "far crescere e sostenere la filiera ad un livello di cultura industriale e di competenze adeguato per competere in contesti globali e lo strumento con cui possiamo fare questo sta proprio nel favorire il passaggio della conoscenza da impresa a impresa, affiancando alla conoscenza teorica che è appannaggio dell’Accademia, l’esperienza dei top manager delle grandi aziende internazionali". Senza tralasciare "nessuna delle necessità degli attuali manager" e "pensando che il progetto ha tutto il potenziale per poter diventare un esempio da replicare in altre realtà territoriali", ma, soprattutto, "ricordandosi che i passaggi generazionali nelle PMI , se gestiti con il giusto know-how, possono creare più opportunità che difficoltà".

Nel dettaglio della strutturazione di corsi aperti tanto ai laureati quanto ai non laureati, purché operino in posizioni manageriali che diano un contributo di spessore alla propria azienda, è invece scesa la direttrice di Acsi e Big, Ludovica Fiaschi. La quale però, innanzitutto, ha tenuto a rimarcare come "in un anno difficile come quello passato siano stati comunque molti i capitani d’impresa che hanno avuto il coraggio di investire sul proprio capitale umano, affidandosi a BiG Academy, nel suo primo anno di vita, per far crescere i loro migliori talenti".

Parlando dell’annata che verrà, poi, le iscrizioni resteranno aperte fino al prossimo 31 ottobre, con contributi importanti (sino a due terzi ) a favore delle PMI a sostegno dei costi di partecipazione al corso, costi che , ricorda la direttrice "vanno a coprire solo le spese vive di gestione essendo il progetto di per sé un’iniziativa no profit". La classe di 25 partecipanti siederà in aula da gennaio in modalità “phigital” (gli studenti potranno scegliere di volta in volta se partecipare in presenza o da remoto) e, il modus operandi resterà lo stesso, con "lezioni il venerdì pomeriggio e il sabato mattina e, al termine del percorso, la consegna del diploma e l’ottenimento di 12 crediti formativi universitari".

E le stesse saranno anche le materie da padroneggiare, divise nelle "sei aree strategiche che un manager deve conoscere per poter gestire la propria azienda al meglio: sviluppo del business e internazionalizzazione, dinamica finanziaria e controllo di gestione, operations, transizione energetica e digitalizzazione, leadership e sviluppo organizzativo, governance e crescita aziendale".

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