Giovedì 9 Maggio 2024

Lube lancia l’antidoto all’inflazione: "Abbassiamo i prezzi"

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"CI SONO ANNATE CHE VANNO a gonfie vele e altre che richiedono una prova aggiuntiva di coraggio, di responsabilità. Ora è il momento di attraversare il guado: se non ci muoviamo per primi, chi potrà farlo?". È con queste parole che Fabio Giulianelli (nella foto), amministratore delegato di Cucine Lube, commenta la decisione di lanciare, nei giorni scorsi, l’iniziativa ‘Abbassiamo i prezzi’, con la quale l’azienda marchigiana cerca di andare incontro alle esigenze dei propri clienti, in un momento certamente non facile per l’economia italiana ed europea. Tra inflazione alle stelle e caro-vita, l’idea è quella di trasmettere un segnale di fiducia e ottimismo ai consumatori: "siamo convinti che rincari così elevati saranno difficilmente sostenibili per un lungo periodo", argomenta Giulianelli, "se il potere d’acquisto cala, i consumi rallentano drasticamente. Si rischia di finire in una spirale devastante di chiusure e fallimenti di massa: per evitarla, occorrerà agire sui prezzi, farli tornare alla normalità. Noi di Lube stiamo soltanto anticipando i tempi". Primo brand in Italia nel settore dei mobili per cucina e primo tra i cucinieri per quota di mercato sul territorio nazionale, il gruppo Lube (che ha sede a Treia, in provincia di Macerata, nella foto in basso) ha chiuso il 2022 con un fatturato di 270 milioni di euro e un incremento pari a 21 milioni di euro (+10%) rispetto al 2021. L’azienda, che commercializza i marchi Lube e Creo kitchens, conta circa 650 dipendenti in Italia e lo scorso anno ha tagliato il traguardo dei 600 store monomarca, con 100 nuove aperture da nord a sud del Paese.

Tornando alla campagna ‘Abbassiamo i prezzi delle cucine’, il gruppo Lube non è certo nuovo a iniziative di questo genere: già nel corso del 2022 si era deciso un contenimento massiccio dei prezzi, cui aveva fatto seguito, durante l’estate, il ‘Bloccaprezzo’, una campagna avviata in tutti gli store del gruppo. "Siamo imprenditori: dobbiamo agire e non perdere tempo a implorare gli aiuti del governo", dichiara ancora l’ad, "la nostra qualità – anche come popolo marchigiano, vessato da calamità di ogni tipo, eppure capace sempre di rialzarsi – è tirare fuori il meglio di noi stessi, anche nelle difficoltà che sembrano, a prima vista, insormontabili. Per tutto lo scorso anno siamo stati penalizzati ora dal caro materie prime, ora dalle tensioni sui mercati internazionali, ora dalle difficoltà di approvvigionamento e, per finire, dall’impennata dei costi energetici. Ma non possiamo sempre trasferire gli aumenti sul consumatore finale, anzi: dovremmo impedire che si inneschi questa dinamica, perché a pagarne le conseguenze, alla fine, saranno proprio le imprese". Il gruppo si farà carico di eventuali nuovi aumenti dei prezzi di acquisto delle materie prime, "avendo garantito ai consumatori il mantenimento del preventivo concordato in fase di acquisto della cucina", chiarisce infine Giulianelli.

Quanto agli obiettivi futuri, l’amministratore delegato non ha dubbi: "la priorità è ampliare ulteriormente la nostra rete distributiva, in Italia e, da quest’anno, anche all’estero", racconta. "In un’epoca in cui domina la modalità di acquisto online, noi puntiamo sul valore aggiunto del negozio. Lo store è importante perché permette al cliente di toccare con mano il valore di ciò che compra, sentire l’odore dei materiali, valutare la bellezza del design e delle forme, lasciarsi consigliare da personale esperto: vivere, insomma, una vera e propria esperienza. Un aspetto ancor più importante all’indomani della pandemia, che ha costretto tutti noi a riflettere sull’importanza di disporre di una cucina bella e funzionale, in cui è piacevole trascorrere del tempo con i propri cari. La cucina è il cuore della casa e, nel nostro Paese, rappresenta un autentico ‘luogo dell’anima’. Per questo siamo orgogliosi di plasmare quella bellezza che sarà vissuta appieno dai nostri clienti, dai quali raccogliamo ogni giorno feedback e indicazioni preziose. Ora siamo pronti a esportare tutto il nostro know-how in Europa e nel mondo".

A proposito di know-how consolidato, la prima cucina Lube risale al 1956: è l’anno in cui Luciano Sileoni (attuale presidente e fondatore del gruppo), ancora giovanissimo, si sta facendo le ossa nel laboratorio di falegnameria Ferroni. Durante il giorno esegue ciò che gli chiede il proprietario, di notte fa lavori per sé. Uno di questi è per mamma Giuditta, che ha bisogno di una cucina. I soldi sono pochi e Luciano deve scegliere i materiali più economici, rassegnandosi a usare il laminato solo per l’esterno delle ante, non per l’interno. Il risultato contiene già tutti i requisiti di quello che sarà lo ‘stile Lube’: una cucina perfettamente studiata, funzionale e molto resistente. Così resistente che la signora Giuditta si sarebbe decisa a cambiarla solo negli anni Novanta, ossia più di 35 anni dopo. Tuttora, raccontano da Lube, questa cucina è perfettamente funzionante. Il resto è storia nota: nel corso di quasi settant’anni, il mobilificio – che ha preso il nome di Lube nel 1974 – ha raggiunto 150mila metri quadri di superficie e vi si producono oltre 75mila cucine all’anno, destinate a circa 80 Paesi in tutto il mondo.