Migliaia di canali e innumerevoli modi di guardare la televisione. per vedere la tv non serve più l’elettrodomestico chiamato televisore. la vedi sul pc, sull’ipad, sullo smartphone. non è necessario essere a casa, seduti in poltrona. guardi i programmi tv in autobus, mentre passeggi per strada, nella sala d’aspetto del dentista. da carosello a oggi è stata una rivoluzione.
«Dottor Pasquinelli, qual è il suo primo ricordo televisivo?
«Gianburrasca, senza dubbio».
In poco più di mezzo secolo è cambiato tutto. In cosa consiste la rivoluzione mediatica? Nel fatto che la gente ha sempre più canali a disposizione o nel fatto che sceglie dove e come vedere la tv?
«La grande differenza è quella fra pay e free. Tutti i modelli emergenti sono basati sul pagamento, che può essere sotto forma di abbonamento o scarico del singolo evento. Al di là del device che scegli, del tipo di schermo, la differenza vera è questa. C’è chi si può permettere di pagare e chi no. Questo ci porta a dire che la tv generalista gratis rimarrà sempre. Certo, ha bisogno di rinnovarsi e di rafforzare l’identità di ciascuna rete per aggregare il pubblico, per costruire una community e valorizzare così il prodotto che fai sul web, su piattaforme social e così via».
La tv sarà sempre di più on demand? Vedremo sempre di più quello che vogliamo vedere e non quello che ci viene fatto vedere?
«Se paghi sì, altrimenti no».
Ma la gente è disposta a pagare?
«I numeri ci dicono di sì. Ma bisognerà vedere fino a che punto. Ho l’impressione che i prezzi aumenteranno. Sarà inevitabile per far quadrare i conti».
I giovani e la tv. Secondo lei i giovani non la guardano o la guardano in modo non tradizionale, cioè non sul televisore?
«La seconda che ha detto. Il contenuto video i giovani lo guardano, lo bevono, lo commentano, lo condividono. Lo fanno sugli smartphone. Ma attenzione: vedremo quando metteranno su famiglia, quando torneranno stanchi dal lavoro se non si butteranno sul divano con il telecomando della tv in mano».
Come si immagina la tv fra dieci o vent’anni?
«Sicuramente ci sarà Barbara d’Urso, ancora bellissima».
Giuliano Molossi
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