Venerdì 26 Aprile 2024

Quali sono i costi fissi della bolletta della luce?

costi fissi bolletta

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Con l’arrivo del 2022 i costi di beni primari come luce e gas sono aumentati in maniera esponenziale. Tutti gli italiani, così, hanno dovuto fare i conti con bollette più alte e consumi non sempre così chiari. I costi, infatti, hanno sempre generato qualche dubbio tra i consumatori, questo perché - talvolta - leggere la propria bolletta, con reali consumi, costi fissi e costi variabili non è così semplice. Vediamo quindi quali sono i costi fissi di una bolletta della luce.

I costi fissi dell’energia elettrica

Nel momento in cui si riceve una bolletta, spesso, ci si trova spaesati e non del tutto consapevoli dei dati presenti. Ecco perché risulta essenziale capire come si compone la spesa per la fornitura di energia elettrica e soprattutto le varie voci su questa descritte. Infatti, essere a conoscenza dei dati riportati può permettere di capire quali siano i margini di risparmio e, soprattutto, come poterli migliorare. Ogni bolletta della luce, così come quella del gas, indica diversi dati di consumo e la somma di questi - suddivisi in fissi e variabili - genera il costo totale da dover pagare. Questi possono essere così riassunti: - la materia prima (energia): questa corrisponde ai costi di mercato dell’energia stessa, quindi prescindono dai costi del gestore scelto; - il trasporto dell’energia e la gestione contatore: questi sono invece costi che dipendono dal fornitore, quindi variano in base al proprio contratto e dalla propria offerta; - gli oneri di sistema: questi non sono altro che i costi per la manutenzione del sistema elettrico nazionale; - le imposte: ultimi dati riportati sulla bolletta della luce sono le accise calcolate sull’energia realmente consumata dagli utenti e sull’IVA dell’importo totale. Questi sono, quindi, tutti i dati brevemente spiegati. Vediamoli adesso nello specifico.

Trasporto e gestione del contatore: la quota fissa

Tra i primi costi fissi che un consumatore vede all’interno della propria bolletta della luce vi sono gli oneri per il trasporto e la gestione del contatore. Questi sono fissati dall’Autorità e uguali sia per il mercato libero che per il servizio di maggior tutela. Tali costi vengono, così, determinati dall’Area ogni trimestre e non sono modificabili da parte dei vari operatori che vendono e distribuiscono l’energia elettrica. Il valore della quota fissa per il trasporto dell’energia e la gestione del contatore è, quindi, così composto: - quota fissa: è il costo fisso del punto di fornitura, cioè il punto connesso alla rete di distribuzione da cui l’utente riceve l’energia elettrica; - quota potenza: corrisponde al costo della quota di potenza dell’energia elettrica, espressa in kWh e considerata la potenza del contatore; - quota energia: la terza quota corrisponde ad un costo vincolato al consumo energetico, indicato in euro/kWh. È comunque bene ricordare che un contatore installato presenta dei costi fissi a prescindere dal consumo energetico. Quest’ultimo, infatti, può aumentare in base alla potenza del contatore e al consumo stesso di energia. Ad esempio, i costi fissi corrispondenti ad una potenza di 6kW sono superiori a quelli di un’utenza con un contatore da soli 3kW. Proprio per questo, per qualunque consumatore, ottimizzare e ridurre i consumi energetici consente di risparmiare in maniera considerevole sulla bolletta.

I costi fissi generati dagli oneri di sistema e per le imposte

I costi fissi presenti sulla bolletta dell’energia elettrica sono diversi, motivo per il quale è bene conoscerli con cura: solo così è possibile ridurli. Oltre, infatti, alla quota per il trasporto che è determinato dall'Area ogni trimestre e non modificabile da parte dei gestori, ci sono gli oneri del sistema. Anche questi, come i precedenti, non dipendono dal distributore, ma vengono calcolati in base alle componenti stabilite a monte dall’Autorità. Tali valori servono per finanziare tutte quelle attività di interesse nazionale, tra le quali: il sostegno all’utilizzo delle fonti rinnovabili e le agevolazioni previste per chi installa un impianto fotovoltaico al proprio stabile.

Oltre questi, all’interno della propria bolletta ci sono dei costi fissi generati dalle imposte. Questi sono suddivisi in IVA e nelle accise e sono gli ultimi due dati presenti. La prima viene calcolata nella misura del 10% per la fornitura agli stabili residenziali e del 22% per gli stabili non residenziali. Le seconde, invece, sono applicate alla reale quantità di energia consumata.

Costi fissi: quanto incidono sulla bolletta e come poter risparmiare

I costi fissi presenti all’interno della bolletta si presentano, quindi, come una quota importante nella spesa totale per l'energia elettrica. Queste, infatti, arrivano a rappresentare fino al 60% dell’importo finale che un utente medio deve sostenere bimestralmente. Inoltre, presentano lo stesso valore per tutti gli operatori ad oggi presenti sul mercato, i quali a loro volta determinano il loro vantaggio sulle condizioni di offerta della componente energia - ovvero la materia prima - e sulla qualità del servizio erogato. Il prezzo dell’energia applicato dal fornitore influisce, così, per il 40% sull’importo totale della bolletta elettrica.Da qui si capisce quanto sia importante riuscire a risparmiare sulla propria bolletta della luce. I costi fissi, infatti, non variano proprio perché sono fissi. Ci sono però diversi modi per poter risparmiare ed è bene che ogni consumatore li conosca per poter tagliare sui costi. Come prima cosa, è opportuno scegliere con attenzione l’offerta della luce più conveniente, valutando con cura le migliori proposte presenti sul mercato e le proprie esigenze. Bisogna preferire le forniture che propongono un rapporto qualità prezzo elevato e una componente consistente di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. Ma non solo, al fine di ridurre in maniera considerevole la spesa della bolletta delle luce è opportuno migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione o del proprio stabile. Questo può essere fatto attraverso interventi di aumento dell’isolamento termico o anche attraverso l’installazione di sistemi fotovoltaici. Così facendo è possibile ridurre il fabbisogno energetico ed usufruire di un risparmio diretto sulle quantità di energia elettrica consumata. Ma non solo, è anche possibile richiedere una riduzione della potenza del proprio contatore per un risparmio di circa 24 euro l’anno per ogni kW in meno. Non resta quindi che iniziare a risparmiare sulla propria bolletta, adottando una delle soluzioni sopra proposte. In qualunque caso, è sempre bene partire dal presupposto che oltre ad un’accurata attenzione sui consumi e sul gestore scelto, i costi fissi sono fattore da non tralasciare in quanto, seppur in parte, non del tutto dipendente dal consumatore.