Giovedì 25 Aprile 2024

Consob striglia le quotate: poche donne ai vertici

Aziende familiari poco contendibili. Il ruolo dei patti di sindacato. Aumentano gli amministratori stranieri

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Meno del 2% di donne nel ruolo di amministratore delegato delle società presenti in Borsa a Milano, al di sotto del 4% per la carica di presidente: un dato forte, anche se la presenza femminile nei Cda delle quotate come consigliere si avvicina al 40% previsto dalla legge. Emerge dal Rapporto Consob sull’evoluzione della corporate governance in Italia, secondo il quale sale la considerazione della sostenibilità nelle scelte aziendali, mentre il ruolo dei patti di sindacato e delle scatole cinesi è in forte ridimensionamento. Il rapporto Consob conferma comunque come un’elevata concentrazione e una limitata contendibilità del controllo continuino a connotare gli assetti proprietari dei gruppi quotati: la metà esatta delle imprese presenti in Piazza Affari sono controllate di diritto e un 11% blindate da un patto di sindacato. Solo il 25% mostra un controllo debole, che resta comunque una presa di fatto, difficile da scalzare. Nei modelli di controllo continua a essere prevalente quello familiare (145 società che pesano per il 25% della capitalizzazione), mentre le imprese a controllo pubblico valgono il 39,7% del totale.

Gli amministratori risultano in maggior numero stranieri (6% contro il 5% precedente), più istruiti, più diversificati per profilo professionale e con un’età media che scende leggermente: da 57,5 anni a 56,6 anni.

Alla fine dell’anno scorso erano 151 le società quotate che hanno pubblicato una Dichiarazione di carattere non finanziario (Dnf) e a fine 2019 erano 76 i gruppi (35% del listino e quasi l’83% della capitalizzazione) con un comitato di sostenibilità. Un tema sempre più sentito, tanto che nell’ultimo anno è quasi raddoppiato (da 33 a 63) il numero delle società che hanno individuato nella politica di remunerazione dell’amministratore delegato criteri di performance legati alla sostenibilità.

Il commissario Paolo Ciocca, durante la presentazione del rapporto, spiega che "l’aggregazione di Borsa Italiana in Euronext, con i relativi risvolti competitivi tra mercati continentali, deve vedere la piazza milanese al centro di questa evoluzione".

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