Venerdì 26 Aprile 2024

Come si scrive un curriculum? I consigli dell'esperta per presentarsi al meglio

Abbiamo chiesto a Susan Bridi, psicologa e consulente allo sviluppo organizzativo per numerose aziende, quali sono i dettagli da non trascurare nella stesura

Un colloquio di lavoro, foto generica

Un colloquio di lavoro, foto generica

Dicembre, si sa, è il mese dei bilanci. Ed è anche quello in cui, complice il maggior tempo a disposizione tra una festività e l’altra, si può decidere di rimettersi in gioco, di cambiare lavoro o candidarsi per altre posizioni. Sarà l’occasione per mettere mano, finalmente, a quel curriculum vitae rimasto nel cassetto per anni. Già, il curriculum: il nostro biglietto di visita, lo strumento in grado di incuriosire la persona che legge al punto da farci ottenere un colloquio e tradursi, dunque, in opportunità per un’evoluzione professionale. Abbiamo chiesto a Susan Bridi, psicologa e consulente allo sviluppo organizzativo per numerose aziende, quali sono i dettagli da non trascurare nella stesura di un cv. I suoi consigli riguardano sia la leggibilità che i contenuti, ma si basano tutti su un semplice presupposto: un buon cv è quello che riesce a comunicare efficacemente chi siamo e cosa sappiamo fare.

1 - Attenzione al format

"Per facilitare la stesura di un curriculum sono disponibili centinaia di fac-simile in rete, eppure c’è ancora chi sceglie di utilizzare il curriculum vitae in formato europeo", dichiara Bridi. "Scelta sconsigliata, a meno che la posizione per cui ci si candida non lo richieda espressamente: si tratta di un formato ridondante e ripetitivo, colmo di informazioni inutili per chi seleziona profili". Qualunque modello si decida di usare, l’importante è salvaguardare la sintesi: "Per facilitare il compito del recruiter, che di solito dedica pochi minuti alla lettura di ciascuna candidatura, è necessario rendere immediatamente evidenti le informazioni salienti, anche grazie a un layout adeguato. Consiglio di non andare oltre una o due pagine, a meno che non si tratti di un curriculum accademico, in cui sono richieste tutte le pubblicazioni".

2 - Altri consigli per agevolare la lettura

"Qualcuno potrebbe pensare che usare i colori sia banale, non è così: purché li si sappia dosare, naturalmente", prosegue Bridi. Tra gli altri stratagemmi utili a rendere la lettura più piacevole, ecco gli elenchi puntati per snellire ulteriormente la forma e l’uso di una grafica pulita e ‘ariosa’, sia nella scelta dei caratteri che nella disposizione dei paragrafi.

3 - Gerarchia delle informazioni

Anche l’architettura delle informazioni risponde all’esigenza di sintesi e leggibilità. "L’anagrafica si può ridurre all’essenziale: specificare il genere, ad esempio, è superfluo se si inserisce la propria foto; si può omettere anche il proprio indirizzo di residenza, a meno che non sia richiesto espressamente". Focus esperienze lavorative o formazione? "Se si hanno più di trent’anni e si ha un buon bagaglio di esperienze lavorative, occorre mettere in cima queste ultime", spiega Bridi. "Se, invece, si è appena usciti dalla scuola o dall’università, è più opportuno partire dalla formazione. Senza dimenticare un dettaglio fondamentale: se si hanno già molte esperienze lavorative, è inutile soffermarsi su ciascuna di esse. È più opportuno evidenziare i risultati raggiunti nell’ultima, che di solito è quella cui i selezionatori dedicano la maggior attenzione. Allo stesso modo, chi è ancora all’inizio del proprio percorso può dedicare un po’ di spazio in più a ciascuna esperienza".

4 - Adattare il cv al destinatario e alle caratteristiche dell’annuncio

"Non cadere nella tentazione di mandare lo stesso cv ‘in serie’, a decine di destinatari diversi", consiglia ancora Bridi. "Ricordiamo che ogni posizione aperta necessita di competenze specifiche. Occorre adattare il proprio cv alle competenze richieste volta per volta: solo in questo modo può evidenziare le capacità più attinenti al profilo richiesto. Il cv è diverso, inoltre, a seconda che ci si candidi per un annuncio o che si tratti di una candidatura spontanea. Come ripeto spesso, ogni curriculum racconta una storia diversa di noi stessi, ma siamo noi a gestire le informazioni al fine di rendere il nostro profilo accattivante agli occhi di chi lo valuta".

5 - Attenzione alle competenze trasversali

Sono le cosiddette 'soft skill', come l’empatia, la capacità di risolvere problemi o di lavorare in gruppo, la resilienza o la capacità di reggere notevoli carichi di pressione. Qualità che fanno certamente la differenza in molte situazioni della nostra vita professionale, ma che finiscono per riversarsi in una sezione in cui si è più propensi a scatenare la propria creatività, risultando spesso ripetitivi e poco efficaci. Ecco, allora, alcune espressioni da evitare: • Capacità di risolvere i problemi: potrebbe apparire ridondante, in quanto tutti sul posto di lavoro dovrebbero essere in grado di risolvere problemi legati alle proprie mansioni. Meglio usare esempi concreti, tratti dalle proprie esperienze precedenti; • Guardare ai risultati: frase che non aggiunge valore al profilo, in quanto chiunque lavori, in qualsiasi settore, è sempre orientato ai risultati; • Affidabile: è una soft skill che può essere messa in luce durante il colloquio e, insieme alle esperienze maturate, potrà essere la carta vincente per ottenere un lavoro; • Non cadere in frasi banali e scontate, come ‘amo leggere, viaggiare e ascoltare musica di tutti i tipi’. Piuttosto, è bene accompagnare i nostri hobby a elementi concreti, che diano l'idea di qualità tangibili e significative.

6 - Frase all’inizio del cv

"Può essere utile inserire, all’inzio del cv, una frase iniziale che rappresenti al meglio le nostre caratteristiche: qualcosa di simile al ‘payoff’ delle aziende", consiglia Bridi. "Non necessariamente una citazione: è più autentica una frase propria, che spieghi in sintesi ciò che si intende comunicare di sé stessi. Aiuta il destinatario a capire che tipo di persona ha scritto quel cv".

7 - Curare la propria presenza online

Quando si decide di ‘guardarsi intorno’ e candidarsi per una posizione lavorativa, il primo passo da fare – oltre alla stesura di un buon cv – è curare la propria presenza sul web: "E' necessario assicurarsi che tutto ciò che di noi viene fuori da una semplice ricerca su Google sia coerente con quanto raccontiamo nel cv". Attenzione, dunque, alle brutte sorprese: i selezionatori, se davvero interessati, cercheranno sicuramente il nostro nome e cognome su Google e sui social network.

8 - Videocurriculum e presentazioni su Tiktok: servono davvero?

A proposito di social network, negli ultimi anni si parla sempre più spesso di curriculum in formato video o presentazioni di 3 minuti, spesso fruibili anche tramite social network come Tiktok o lo stesso Linkedin: è il caso di cimentarsi anche in questi format? "In Italia siamo ancora in fase di sperimentazione: se proprio vogliamo aggiungere una videopresentazione, consiglio di non ripetere i contenuti del cv e sfruttare, piuttosto, i pochi minuti a disposizione per raccontare qualcosa di noi. Una sorta di storytelling, più orientato a emozionare o incuriosire chi assiste", conclude Bridi.

 

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