Mercoledì 24 Aprile 2024

Brunello Cucinelli, laurea honoris causa all'Università Sapienza di Roma

Il re del cashmere parla ai giovani di futuro: "Voi vedrete un mondo migliore rispetto al mio. Sentitevi responsabili delle bellezze del mondo, siate persone perbene, gioiosi, non consumate la Terra"

Roma, 13 ottobre 2022 - "Devi essere una persona perbene, mi diceva sempre mio padre Umberto quando ero ragazzo e fino alla sua morte nell’aprile scorso. E questo insegnamento ha guidato tutta la mia vita", racconta Brunello Cucinelli, classe 1953 da Castel Rigone, piccolo borgo del XV secolo in provincia di Perugia, nato e cresciuto in una famiglia contadina, oggi uno degli imprenditori della moda e del lusso più capaci e stimati del mondo. "E questa frase oggi ripeto a voi, ragazzi e ragazze che sarete in futuro dell’Italia. Sentitevi responsabili delle bellezze del mondo, fatevi illuminare dal cielo e dalle stelle come facevano noi un tempo in campagna quando non avevamo la luce! Siate persone perbene, state gioiosi, non consumate la Terra, studiate il giusto perché ci deve essere spazio per l’anima, fate scherzi non volgari, siate amabili, gentili, garbati - dice l’imprenditore umanista re del cashmere che si è fatto da solo agli studenti di economia della Sapienza di Roma - abbiate speranza, credete nel grande tema della sostenibilità".

Brunello Cucinelli insieme alla magnifica rettrice della Sapienza Antonella Polimeni
Brunello Cucinelli insieme alla magnifica rettrice della Sapienza Antonella Polimeni

Brunello Cucinelli vestito con la tradizionale toga nera profilata di rosso parla a braccio, non legge il discorso ufficiale già stampato, l’occasione del conferimento del dottorato di ricerca honoris causa in Management, Banking and Commodity Sciences "per aver saputo coniugare una storia imprenditoriale di successo con il rispetto della vocazione del territorio e dei valori sociali dando vita ad un nuovo umanesimo di impresa” (questa la motivazione) lo emoziona ma non gli fa perdere spontaneità e comunicativa, nonostante le illustri parole su di lui della Magnifica Rettrice della Sapienza (che è l’università più grande in Europa) Antonella Polimeni per questa Laurea, l’allocuzione del Preside della Facoltà di Economia Fabrizio D’Ascenzo e l’elogio di Alberto Pastore, direttore del Dipartimento di Management. Alla fine della cerimonia di oggi standing ovation per Brunello, affettuosa e commovente, davanti alla moglie Federica Cucinelli, alla figlia Camilla e alla nipote di 12 anni Vittoria, tanti amici e tantissimi studenti.

"Io ho avuto il dono della povertà da mia madre e mio padre”, continua l’imprenditore-stilista che dall’antico borgo fortificato di Solomeo è arrivato a parlanre all’ultimo G20, conosce i grandi del mondo, è un mecenate illuminato per la sua terra l’Umbria e per tanto mondo. "E ai giovane dico: voi vedrete un mondo migliore, ma ci dovete credere. Ricordo che sempre mio padre mi insegnava a segnare i solchi per piantare il grano e mi diceva di farli dritti perché erano più belli! Poi la città mi ha cambiato la vita, la mia università è stato il bar e la mia amica era Lella che faceva la prostitituta e con lei amici operai e studenti. Io non avevo molta voglia di studiare, dopo il diploma da geometra ho fatto tre anni di ingegneria ma ho smesso. Con alcuni amici che avevano fatto studi classici mi sono appassionato di filosofia e il primo nome che ho studiato è stato Kant, difficilissimo. Al bar ho imparato a ascoltare le pene degli altri, a guardare in faccia la vita reale. C’è l’intelligenza di studio e quella dell’anima, un essere umano educato è aperto al mondo".

Una lezione di vita e di successo, conquistato giorno dopo giorno partendo da solo e dal nulla, dall’idea di inventarsi una piccola produzione di pullover di cashmere colorati nel 1978, con la decisione presa fin dall’inizio di non vedere più persone umiliate sul lavoro come era successo al suo padre nel passaggio da contadino ad operaio. "A 25 anni il mio obiettivo era di lavorare per l’umanità, di sostenere uno sviluppo ecologico ma anche sociale, trovando l’equilibrio tra profitto e dono”, continua Cucinelli che crede nel modello produttivo che non reca danni all’umnaità, in quell’umanesimo dell’impresa che da molti lo fa paragonare ad Adriano Olivetti. Poi una incitazione a credere nell’Italia che ha un sistema politico per niente male e ha saputo fronteggiare la pandemia con “uno stato sociale di grande qualità” cosa che permette oggi al nostro Pil di volare. E ancora ai giovani dice nell’aula magna del Rettorato della Sapienza sotto l’immenso murale di Mario Sironi di 100 mq, “L’Italia tra le arti e le scienze”, realizzato nel 1935: “Giovani tornate a credere nei grandi valori, siate umili e coraggiosi. E non voltate mai le spalle alla povertà”.

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