Giovedì 25 Aprile 2024

Boom del trading online "Il virus è un’occasione"

Più transazioni da quando è scoppiata la pandemia e i mercati sono entrati nella burrasca

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Indici di Borsa che crollano, indici che risalgono velocemente e indici che si muovono per un po’ sull’altalena. E’ uno scenario che fa tremare i polsi a milioni di risparmiatori ma per i trader online, cioè gli investitori più esperti che negoziano via internet i più comuni strumenti finanziari, è invece una grande opportunità per fare soldi. Non a caso, da quando è scoppiata la pandemia del Coronovirus e i mercati finanziari sono entrati nella burrasca, il popolo del trading online si è messo in movimento con numerosi scambi giornalieri. Di questo sono ovviamente contente alcune banche e sim (società di intermediazione mobiliare) che hanno visto aumentare in gran misura le operazioni svolte dai clienti. È il caso della torinese Directa Sim che, secondo l’ad Vincenzo Tedeschi, a marzo ha visto raddoppiare il numero dei nuovi conti aperti dalla clientela e i volumi di scambio sulle sue piattaforme.

Un notevole incremento delle negoziazioni si è registrato anche sulla piattaforma di Fineco Bank, uno dei pionieri nel trading online italiano assieme alla stessa Directa. Soltanto a marzo, Fineco ha registrato ricavi per 30 milioni di euro, su 64 milioni complessivi dell’intero trimestre. Il business della banca è molto diversificato e comprende anche la consulenza finanziaria e i servizi creditizi più tradizionali ma il merito di questi risultati deriva in buona parte dall’aumento dei volumi di scambio sui mercati. Del resto, nel Dna dei trader online c’è proprio la tendenza a fare scalping, cioè ad aprire e chiudere diverse operazioni di compravendita nell’arco di una sola giornata, su una vasta gamma di strumenti d’investimento: azioni, bond, valute, Etf, certificati, opzioni e altri prodotti finanziari derivati.

"La volatilità minore nelle quotazioni, durante le ultime settimane, si è registrata senza dubbio sul mercato delle valute", dice Gianluigi Raimondi, fondatore e coordinatore di Finanza Operativa, portale web dedicato al trading e ai mercati borsistici. "Ci sono stati invece grande interesse e molte movimentazioni su altri mercati", aggiunge Raimondi, "in particolare sull’azionario e sul petrolio". Tuttavia, sottolinea ancora il fondatore di Finanza Operativa, chi pensava di fare affari con l’oro nero è rimasto spesso scottato.

Nelle ultime settimane le quotazioni di greggio sono infatti colate a picco ben più del previsto, finendo addirittura sotto zero nel caso dei contratti future sul Wti, il petrolio scambiato alla borsa americana. Si tratta di un crollo mai visto, legato alla pandemia del Coronovirus ma anche a ragioni speculative. Proprio per questa ragione, il crollo del greggio ha lasciato di stucco anche molti trader navigati e ha riempito di perdite il loro portafoglio. A parte queste vicende straordinarie, in linea di massima gli operatori si attendono per i prossimi mesi maggiore tranquillità sui listini internazionali, dopo le pesanti oscillazioni di marzo.

A dirlo sono le rilevazioni pubblicate nella prima settimana di aprile dall’agenzia Radiocor con Assiom Forex, l’associazione rappresentativa degli operatori dei mercati finanziari. A marzo ben il 52% degli associati ad Assiom Forex prevedeva ribassi sul settore azionario mentre ad aprile, dopo il crollo successivo alla pandemia del Covid-19, la quota dei "pessimisti" è scesa al 28%. Il 17% degli operatori prevede flessioni degli indici inferiori ai dieci punti percentuali mentre soltanto l’11% si attende cali a due cifre. Gli operatori di borsa si sono cimentati anche in previsioni sullo spread BtpBund, il differenziale di rendimento tra i Buoni del Tesoro italiani e i titoli di stato tedeschi di scadenza decennale.

La maggioranza degli associati ad Assiom Forex, sempre nella prima settimana di aprile, stimava uno spread posizionato tra 150 e 200 punti nei mesi a venire, cioè tra l’1,5 e il 2%. Il 16% prevedeva invece uno spread stabile attorno ai 250 punti base (2,5%), cioè su un livello in linea con quello toccato per tutto questo mese. C’è però quota del 27% di ottimisti che ritiene probabile una discesa del differenziale di rendimento tra Btp e Bund in un intervallo tra 150 e 200 punti base. Il che, se la previsione si avverasse, significherebbe maggiore tranquillità sui mercati visto che lo spread, come sa bene chi ne segue da tempo le dinamiche, è una sorta di barometro che misura la pressione sulle piazze finanziarie europe. Va detto, però, che l’indagine di Assiom Forex si è svota prima del 23 aprile, quando sono iniziate le trattative nel Consiglio Europeo sulle misure per arginare la crisi economica.

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