Mercoledì 24 Aprile 2024

Autostrade, i Benetton pronti a cedere la maggioranza a Cdp

Trattativa nella notte. Sul tavolo la nuova proposta del gruppo veneto. Cancelleri: "Così non si perdono posti di lavoro"

Il nodo autostradale di Genova (Ansa)

Il nodo autostradale di Genova (Ansa)

Roma, 14 luglio 2020 -  L'ingresso di Cassa Depositi e Prestiti in Autostrade e l'uscita, diluita nel tempo, di Atlantia da Aspi. È questa l'ipotesi di mediazione, spiegano fonti di maggioranza, alla quale il governo e la holding dei Benetton avrebbero lavorato nelle ore precedenti al Cdm di questa sera, convocato per decidere sulla possibile revoca della concessione ad Autostrade per l'Italia, visto che il premier Giuseppe Conte ha chiesto una decisione che coinvolga tutto il governo. Secondo questo schema, l'uscita di Atlantia sarebbe graduale e da completare in un tot di tempo che andrebbe dai sei mesi a un anno. Tra i nodi legati allo schema di accordo, spiega una fonte di governo, ci sarebbe il range temporale dell'uscita di Atlantia. Per il Movimento 5 Stelle le opzioni sono due: la revoca della concessione o l'uscita definitiva della famiglia Benetton dalla società. Per Pd e Italia viva invece si dovrebbe procedere con l'ingresso massiccio di Cassa depositi e prestiti che prenderebbe il controllo dell’azienda, portando a una nazionalizzazione di fatto di Autostrade. Intanto, il titolo Atlantia, dopo aver guadagnato il 4,5%, dopo il tonfo di ieri, ha chiuso a 0,75%. ll Cda, invece, è stato rinviato a domani.

Il Mit

"Il Consiglio dei Ministri oggi parte da posizioni tra i partiti di maggioranza che sono abbastanza diverse, adesso vediamo di comprendere come si troverà la quadra", chiarisce il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Giancarlo Cancelleri, ad Agorà Estate su Rai3. "Mi pare che Conte abbia una posizione abbastanza netta e abbia chiesto più volte un impegno serio ad Aspi e una serie di condizioni da accettare, se non si dovessero verificare si andrà verso la revoca che avverrà con lo stile del commissariamento", che è "l'unico modo per avviare la revoca". "Non si perde neanche un posto di lavoro - aggiunge Cancelleri - La società continuerebbe a lavorare attraverso un commissario governativo. Dopodiché si mette al bando la concessione che durerà verosimilmente tra i 2-3 anni".

La lettera della De Micheli

Nel pomeriggio spunta poi una lettera riservata sul dossier Autostrade inviata dalla ministra dei Trasporti, Paola De Micheli il 13 marzo al premier Conte. "Considerata la delicatezza e la complessità della questione - si legge nella missiva - credo sia opportuno sottoporre al consiglio dei ministri la percorribilità della soluzione transattiva nei termini di cui sopra ovvero nei diversi termini che Tu e il Consiglio dei ministri riterrete individuare".  Nella lettera si cita la proposta di Aspi di un intervento di 2,9 miliardi e si chiede di avanzare la controproposta per un aumento fino a 3,4 miliardi e l'accettazione del profilo tariffario all'1,93% con rinuncia al contenzioso in essere verso l'Art e a tutti gli altri. De Micheli, in data 13 marzo, suggeriva quindi al premier di arrivare a una transazione con Aspi.

La holding Editore

"Quello che è accaduto, il crollo del ponte di Genova, le vittime e le sofferenze provocate, quello che è emerso dopo la tragedia, rende comprensibile la posizione del Presidente del Consiglio. È tuttavia nostro dovere difendere le due aziende, Aspi ed Atlantia, ed i loro dipendenti, finanziatori ed azionisti. Mi auguro che si possa trovare una soluzione equa nell'interesse di tutti: cittadini, lavoratori, risparmiatori ed investitori", dice invece Gianni Mion, presidente di Edizione, la holding della famiglia Benetton che è il primo socio di Atlantia.

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