Giovedì 25 Aprile 2024

Cosa significa Vino Millesimato?

Il mondo enologico è ricco di termini specifici che possono creare confusione in chi non appartiene al settore. Vediamo quindi cosa significa il termine "millesimato"

vino millesimato

vino millesimato

Saper riconoscere un vino non è di certo una cosa semplice e per riuscirci solitamente si seguono dei corsi appositi che spiegano in che modo e in base a quali caratteristiche è possibile riconoscere un vino e magari saperlo abbinare a una particolare pietanza. Acquistare un vino in negozio significa saper leggere l'etichetta e quindi saper sfruttare tutte le informazioni che ci può offrire. Come si fa a riconoscere un vino Millesimato?

Vino Millesimato storia

Un vino si definisce “millesimato” se viene prodotto utilizzando uve di un’unica annata. Il termine “millesimato” deriva dal francese “millésime”, che si traduce con “annata” appunto. Per questo, in enologia, per “millesimo” s’intende l’anno di vendemmia delle uve con cui si produce un vino.

Il termine millesimato fu introdotto dai viticoltori della Champagne, una regione francese famosissima per la produzione dell’omonimo vino. In questa zona la vite incontra condizioni climatiche particolari, spesso difficili, con inverni gelati ed estati miti, che rallentano il processo di maturazione delle uve. I produttori decisero quindi di utilizzare uve di annate e vigne diverse per ottenere vini qualitativamente costanti nel corso degli anni.

Nel caso di annate particolarmente favorevoli e redditizie, invece, molte cantine decisero di produrre vino utilizzando uve di una stessa vendemmia. È solo ed esclusivamente in questi casi che si può parlare tecnicamente di “vino millesimato”. Per la precisione, il disciplinare consente di utilizzare questa dicitura per tutti i vini spumanti ottenuti con almeno l'85% del vino dell'annata di riferimento.

Caratteristiche vino millesimato

Il millesimato non è un vino, ma una tipologia di vino. Per essere definito millesimato, dunque, un vino deve avere in etichetta, fronte o retro, l’anno di vendemmia (o millesimo).

Tuttavia, quest’appellativo, oltre ad indicare l’annata della vendemmia, è spesso sinonimo di prestigio per la volontà del produttore di esprimere il risultato di un’annata particolarmente favorevole dal punto di vista qualitativo.

Il vino millesimato può essere un brut, un dry o un extra-dry; può essere realizzato con il metodo classico e può essere presentarsi come qualsiasi tipo di spumante.

Distinguere i vini in base all’anno della loro produzione ha l’obiettivo di dare un’identità a quell’annata. Acquistando un vino millesimato, dunque, ha due vantaggi: acquistare un vino pregiato e premiare il lavoro di un produttore, che ha voluto mettere in risalto un’annata migliore.

Differenze vino millesimato e cuvée

La differenza tra un vino millesimato e una cuvée è piuttosto netta: nel primo caso si ha a che fare con vini prodotti con uve di uno stesso vigneto e di una stessa annata, mentre nel secondo si tratta di vini prodotti con uve di vigneti diversi e annate diverse. Millesimato e cuvée, dunque, indicano concetti ben distinti.

Più complessa la questione relativa all’utilizzo di questi termini, spesso associati impropriamente o inutilmente a determinati vini. “Millesimato” e “Cuvèe” sono due termini che sono stati introdotti per definire gli spumanti, in particolare quelli prodotti con metodo Classico, come lo Champagne appunto o il Franciacorta, a seconda delle tipologie e delle annate delle uve utilizzate per la loro produzione. È questo il loro utilizzo classico e più corretto.

Tuttavia non è raro trovare il termine millesimato associato ad un Prosecco, metodo Charmat quindi. In questo caso nulla di tecnicamente sbagliato. Ma è altrettanto vero che un Prosecco è per definizione millesimato, visto che viene prodotto con uve di una stessa annata: l’indicazione millesimato risulta dunque superflua.

Allo stesso modo, capita spesso di trovare "millesimato" e "cuvée" associati a vini fermi. Tecnicamente non si tratta di un errore, perché anche questi vini possono essere prodotti con uvaggi diversi o e di annate diverse o meno. In questi casi però l’associazione di tali “francesismi” ai vini è più una trovata commerciale per dare lustro e prestigio ai prodotti che un'indicazione utile e necessaria.