Bergamo, 23 agosto 2014 - Le analisi su pc e supporti informatici sequestrati a Massimo Giuseppe Bossetti, in carcere con l'accusa di essere l'assassino di Yara Gambirasio, secondo quanto riporta 'La Repubblica', mostrerebbero numerosi accessi a siti pedopornografici. Il quotidiano scrive che fino ad un mese prima del suo fermo il muratore di Mapello avrebbe fatto ripetute ricerche online in particolare con la parola "tredicenni".
"Non ci sono stati accessi a siti pedopornografici". E' la secca smentita del difensore di Bossetti, Claudio Salvagni. "Poichè sono esami ripetibili - ha aggiunto - verificheremo la circostanza con i nostri consulenti. Per ora non posso commentare in quanto sono indiscrezioni imprecise". E ancora: "Verificheremo eventualmente al processo questa circostanza", prosegue il legale, secondo il quale la ricostruzione del quotidiano è "quanto meno incerta e imprecisa", nel senso che non "contestualizza quando e come ci sarebbero stati questi accessi e se, nel caso la circostanza fosse vera, si sia trattato di una ricerca o di un collegamento vero e proprio".