Martedì 30 Aprile 2024

Delitto Varani, Foffo: "Volevo uccidere mio padre"

Il giovane nel corso del secondo interrogatorio: "Non escludo di avere combinato tutto questo per dare una risposta al rapporto con mio padre"

Delitto Varani: la vittima e, nelle foto piccole, Manuel e Walter Foffo

Delitto Varani: la vittima e, nelle foto piccole, Manuel e Walter Foffo

Roma, 12 marzo 2016 - "Volevo uccidere mio padre e forse ho combinato tutto questo per vendicarmi di lui". Sono queste le parole della nuova confessione choc di Manuel Foffo. Proprio al padre Walter il ragazzo aveva raccontato tutta la verità sull'omicidio di Luca Varani, addossandosi la responsabilità del brutale assassinio del ragazzo per cui aveva anche chiamato in causa l'amico Marco Prato. Con lui, sotto l'effetto della cocaina, ha ammesso di aver torturato e massacrato con 30 martellate e coltellate il 23enne in un appartamento della capitale. Il padre lo aveva convinto a costitutirsi e lo aveva accompagnato dai carabinieri. Ora emerge una nuova agghiacciante confessione, in cui l'aguzzino di Luca racconta nel corso del secondo interrogatorio un terribile e istinto omicida che avrebbe nutrito nei confronti del padre. "Non escludo di avere combinato tutto questo - dice - per dare una risposta al rapporto con mio padre, forse come per vendetta nei suoi confronti: unito a tutto il resto forse mi ha portato a fare quello che ho fatto".

Il padre del ragazzo era anche andato in tv alla trasmissione di Rai 1 Porta a Porta per difendere il figlio. “Manuel è sempre stato un ragazzo modello - aveva detto -, contro la violenza. Un ragazzo molto buono". Per lui Manuel, secondo quanto emerge dal verbale del secondo interrogatorio, usa parole atroci. "Il momento in cui ho perso il controllo di me stesso credo sia quando tra me e Marco è uscito l'argomento di mio padre", continua il ragazzo durante il secondo interrogatorio reso davanti al pm Francesco Scavo. "Io e Marco abbiamo iniziato a parlare a lungo di mio padre e questa cosa mi ha fatto 'venire il veleno', avevo una forte rabbia interiore - continua Foffo - Questo è durato fino alle 2.30. Durante i nostri discorsi ricordo che era come se Marco sembrava darmi ragione, i nostri discorsi erano davvero sinceri, lui mi guardava con uno sguardo criminale".