Sabato 5 Luglio 2025
REDAZIONE CRONACA

La Valdera si racconta: ecco “Ar mi’ paese’’

Il libro sulle ‘nostre’ tradizioni e suoi proverbi

PRESENTAZIONE Da sinistra, Riccardo Clementi (Enel Green Power) Cecilia Robustelli (professoressa), Paolo Marconcini (Geofor), Nicola Pasquinucci (La Nazione), Carlo Paoli (Banca Pisa Fornacette), Michele Quirici (Tagete Edizioni) e gli autori Ilianella Boldri e Luigi Benvenuti

Pontedera, 4 dicembre 2014 - PER MOLTI sarà come tornare sui ginocchi dei su’ nonni per stare a sentire le novelle, per tanti altri, per i più giovanotti, invece significherà guardare la sorprendente provincia pisana con occhi nuovi. È questa la magia doppia compiuta da “Ar mi’ paese”: un libro, quello presentato e accolto con grande affetto ieri al nuovissimo auditorium della Banca di Pisa e Fornacette, a Fornacette, che è un tuffo in un passato che rischia(va) di essere dimenticato, ma che attraverso la penna appassionata di Luigi Benvenuti e Ilianella Boldri esplode in tutti i suoi colori, regalando emozioni alle ultime generazioni e a quelle più datate.

COME nella tradizione delle migliori zuppe toscane nelle oltre quattrocento pagine dei due volumi, pubblicati con la presentazione di Cecilia Robustelli dalla nostrana Tagete edizioni, non manca niente. Gli ingredienti ci sono tutti – parole, parolacce, modi di dire, proverbi, ricette, rimedi, credenze, riti, filastrocche, preghiere e giochi della tradizione –, tutti magistralmente amalgamati per servire le bontà genuine di Valdera e dintorni direttamente nel piatto dei lettori. Questi ultimi, infatti, avranno la possibilità di fare una scorpacciata di lemmi in vernacolo già da martedì 9 acquistando il primo volume insieme a La Nazione. Il secondo arriverà in edicola, e presumibilmente sotto gli alberi di Natale dei più nostalgici e dei curiosi, il 23 dicembre. «Tutto è nato da una chiacchierata fatta nel 2012 con Michele Quirici – spiega il caposervizio de La Nazione di Pontedera Nicola Pasquinucci – nella quale ci eravamo trovati d’accordo sul desiderio di conservare il patrimonio culturale delle nostre terre e farlo conoscere ai più giovani. Il sogno poi è diventato realtà grazie al contributo di Banca di Pisa e Fornacette e Geofor, e grazie alla collaborazione di Enel Green Power che ha concesso le foto conservate nell’archivio storico dell’azienda». Una vera task-force che è riuscita a valorizzare il lavoro di ricerca, archiviazione e rielaborazione dei due autori che hanno trovato nella loro Chianni un punto di partenza per un viaggio lungo dieci anni.

«ABBIAMO iniziato quasi per gioco appuntando su una lavagnetta messa appositamente in cucina le parole più strane che sentivamo pronunciare per le strade e nei bar del paese, magari durante una partita a carta o una passeggiata – racconta la coppia di scrittori –. Anche nostro figlio ha contribuito scrivendo lì i vocaboli dei ‘nonni’ che altrimenti ci saremmo dimenticati: questo è il risultato». Un risultato eccezionale che è stato presentato con orgoglio anche dal presidente della Banca Carlo Paoli e dal presidente della Geofor Paolo Marconcini: entrambi hanno sottolineato l’importanza di questo investimento culturale. «In troppi credono sbagliando che il vernacolo non sia nobile – commenta Marconcini –, invece questo libro dovrebbe essere portato anche nelle scuole». «Pensiamo che in queste pagine sia racchiusa una ricchezza immensa che siamo felici di aver fatto emergere», gli fa eco Paoli. Insomma non resta che correre in edicola martedì per scoprire il ‘nostro’ piccolo grande tesoro.

Elisa Capobianco