Venerdì 26 Aprile 2024

Vaccini, scatta il conto alla rovescia "In un mese due milioni di italiani protetti"

Il governo accelera sulla profilassi: il V-day sarà l’11 gennaio. Pressing dei virologi: "Basta perdere ancora tempo, il siero è sicuro"

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di Alessandro Farruggia

V day, forse europeo, fissato tra lunedì 11 a venerdì 15 gennaio. Incontrando le Regioni e le Province autonome, il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia e il commissario straordinario Domenico Arcuri hanno confermato che c’è un accelerazione della data di inizio della campagna vaccinale, originariamente prevista attorno al 21-23 gennaio. "Chiedo alle Regioni – ha detto Arcuri – di essere pronte entro il 15 gennaio, indicativamente tra l’11 e il 15. Per questo ho bisogno di avere entro lunedì (domani per chi legge, ndr) l’elenco esatto dei 291 centri vaccinali, le dosi necessarie per punto di somministrazione, il dettaglio sulla dotazione o meno delle celle frigorifere. Entro il lunedì successivo vorremmo avere anche un elenco di massima dei soggetti disponibili a farsi vaccinare". Questi dati servono ad Arcuri per inviare l’ordine formale alla Pfizer, che procederà autonomamente alla consegna a partire da 3 giorni dal via libera dell’Ema, previsto ad oggi il 29 dicembre (ma è possibile che ci sia un’anticipazione). Il piano di distribuzione dovrebbe essere pronto entro martedì.

"Gennaio sarà il mese delle vaccinazione e spero che si possa partire in contemporanea in tutta Europa. Noi siamo certamente pronti a farlo già per la prima settimana del nuovo anno", ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza. Molto dipenderà dagli accordi con i partner europei, con i quali il premier Conte ha parlato sabato al Consiglio Europeo. Anche il governatore Zaia ha detto che il Veneto "potrebbe partire dal 6 gennaio". Iniziare attorno alla Befana sarebbe l’intenzione anche di Germania e Francia. Ma è realistico che la data sia di poco posteriore, anche se molti scienziati, da Burioni a Bassetti chiedono di tagliare i tempi. "La Fda ha già approvato il vaccino Pfizer dopo che l’hanno fatto Regno Unito e Canada. Speriamo – sottolinea l’immunologo Burioni – che l’autorità europea, Ema, completi tempestivamente le sue valutazioni. Il vaccino funziona, non dobbiamo perdere tempo".

Secondo una tabella consegnata alle Regioni dal commissario Arcuri sono 1.874.232 le persone che saranno vaccinate nella prima fase, a gennaio: sono operatori sanitari ospedalieri, personale e ospiti delle Rsa. La regione con più vaccinati sarà il Lazio (356.824) seguita dalla Lombardia (308.494), seguono Emilia Romagna (177.186), Campania (150.366), Veneto (146.743), Piemonte (131.430), Sicilia (111.449), Liguria (72.171), Calabria (58.068), Friuli Venezia Giulia (56.713), Toscana (51.621), Puglia (49.302), Sardegna (40.050), Marche (39.334), Abruzzo (34.748), provincia di Bolzano (26.190), provincia di Trento (20.653), Umbria (16.285), Basilicata (11.425), Molise (10.853) e Valle d’Aosta (4.419).

Da febbraio i numeri saranno maggiori, perché entro marzo dovrebbero arrivare 11 milioni di dosi, tra le quali 8.749.000 milioni di fiale Pfizer-BionTech e 1.346.000 sieri di Moderna. "Le prime dosi di vaccino, quelle sviluppate da Pfizer-BioNTech e Moderna – ha ribadito ieri Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità (Css) – saranno dedicate agli operatori sanitari, a chi lavora nelle Rsa compresi gli ospiti, e poi ci sarà un progressivo allargamento dando dei criteri di priorità basati sull’età o ad occupazioni delicate, penso su tutti agli insegnanti. Per il lavoro che si sta facendo, credo che sia ragionevole pensare che entro la fine dell’estate saranno offerte le possibilità di vaccinazione a tutte le persone che risiedono nel nostro paese".