di Claudia Marin "Mai più tragedie come quella del giovane Lorenzo Parelli, entrato in fabbrica per un progetto scuola-lavoro". È nel nome e nel segno del diciottenne friulano morto in un drammatico incidente in fabbrica che il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, comincia la riflessione sui giovani, tema a lui sempre caro, in occasione del discorso inaugurale del suo secondo mandato, davanti ai grandi elettori riuniti a Montecitorio. "Mai più tragedie come questa", ammonisce, nel Paese che conta 1.221 morti bianche nel 2021, e auspica il presidente, rivolgendosi anche alla famiglia del giovane e alla comunità del suo paese natale, Castions di Strada. "Dignità – scandisce, insistendo su una parola-chiave del suo intervento – è azzerare le morti sul lavoro, che feriscono la società e la coscienza di ognuno di noi". La sicurezza "di ogni lavoratore riguarda il valore che attribuiamo alla vita. Quasi ogni giorno veniamo richiamati drammaticamente a questo primario dovere della nostra società", scandisce. Non è un caso che le parole del Presidente arrivino alla vigilia di quella che si preannuncia come una possibile nuova giornata di tensioni nelle piazze: la tragedia di Lorenzo ha avuto come corollario gli scontri di queste settimane tra ragazzi e polizia. E gli studenti oggi torneranno per protestare contro il sistema della scuola-lavoro, con manifestazioni in tutta Italia: i riflettori sono puntati su Torino, teatro la scorsa settimana delle mobilitazioni più accese. Un nodo delicato, che è diventato anche terreno di contesa politica: è anche per questo che Mattarella, che ha sentito nei giorni scorsi il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, puntualizza, a mo’ di avviso generale, come sia "doveroso ascoltare la voce degli studenti, che avvertono tutte le difficoltà del loro domani e cercano di esprimere esigenze, domande volte a superare squilibri e contraddizioni". Ma il capitolo giovani è un ...
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