Venerdì 26 Aprile 2024

Un potere invisibile inquina la Ue

Lorenzo

Castellani

L’inchiesta per corruzione che ha colpito alcuni europarlamentari del gruppo Socialismo e Democrazia mostra una pericolosa permeabilità delle istituzioni europee alle incursioni di paesi stranieri al fine di ottenere una regolamentazione favorevole o di vedere migliorata la propria reputazione nel vecchio Continente. Uno scandalo paradossale dato che si è sempre considerato il sistema del lobbismo europeo come un modello istituzionale da seguire, meglio strutturato e trasparente rispetto ai parlamenti nazionali. Dunque l’inchiesta sui flussi di denaro dal Qatar colpisce la reputazione di un Parlamento che fino ad oggi era stata sostanzialmente immacolata, al contrario di scandali quotidiani che popolano la politica nazionale di ogni Stato membro. Il mito dell’efficienza e della trasparenza europea è incrinato e ciò determinerà delle ripercussioni. La prima è un possibile crollo di fiducia dei cittadini verso il Parlamento Europeo che può fornire benzina nuova sia ai movimenti anti-establishment ed euroscettici che ai poteri giudiziari dei diversi paesi.

In generale, aumenterà la sfiducia dell’opinione pubblica verso la capacità di fare politica estera, senza cadere preda di interferenze esterne, da parte dell’Unione Europea. La seconda ripercussione, invece, potrebbe abbattersi sulla politica nazionale: cosa saranno disposti a fare, ad esempio, paesi più grandi e potenti del piccolo Qatar per influenzare le opinioni pubbliche europee e nazionali? Si pensi, ad esempio, alla Cina e alla portata dei suoi affari e interessi economici verso l’Europa nel settore della tecnologia e del green. Lo scandalo qatarino accenderà un faro sia sui rapporti tra istituzioni europee e resto del mondo sia tra i singoli paesi europei e regimi autoritari sempre più aggressivi, anche sul piano del cosiddetto soft power. Una luce che potrebbe illuminare i bassifondi più inquinati della politica europea e nazionale.