Martedì 30 Aprile 2024

Un mattoncino Lego vale più dei lingotti d’oro

Studio dell’università di Mosca rivela: investire in alcuni modelli dà rendimenti maggiori dei beni rifugio e del mercato azionario

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di Giorgio Caccamo

Un mattoncino è per sempre. Altro che un diamante (o un lingotto d’oro). Per molti il mattoncino è diventato un eccellente bene rifugio. Attenzione: abbiamo detto "mattoncino", non "mattone". Non parliamo della tradizionale propensione degli italiani a investire nella casa, ma di una forma particolare di investimento che rende – letteralmente – più dell’oro. Cioè i Lego. Sì, i mattoncini più famosi del mondo, appunto.

Andiamo con ordine. Una ricerca della Higher School of Economics (HSE) di Mosca ha studiato l’andamento dei prodotti più ricercati dai collezionisti e hanno evidenziato i potenziali forti guadagni da "beni insoliti, acquisti che potrebbero sembrare meno seri dei classici beni rifugio". Al top ci sarebbero proprio loro, i mattoncini di plastica danesi (ormai sempre più green, tra l’altro: da qualche mese esistono quelli in materiale riciclato), compagni di giochi di generazioni di persone dagli anni Cinquanta a oggi.

I numeri: con un tasso medio di rivalutazione dell’11% tra il 1987 e il 2015, i kit Lego da collezione sono un’alternativa più "sicura" di altri beni di consumo – e investimento – come i francobolli o i vini. Non solo, lo stesso schema vale per bambole Barbie fuori produzione, figurine o modellini di auto e treni. Così come per certi modelli di sneakers.

Su eBay e altri siti di scambio tra collezionisti, secondo la ricerca russa, ogni giorno vengono messi in commercio migliaia di set a prezzi che possono garantire guadagni fino al 600% annuo, mentre dal 2000 al 2015 il rendimento medio di un set Lego da collezione è stato del 12% annuo, contro il 4,1% guadagnato da chi ha investito alla Borsa di Londra e il 9,6% di un investimento in oro. "Siamo abituati a pensare che le persone acquistino per investimento gioielli, oggetti d’antiquariato o opere d’arte", spiega Victoria Dobrynskaya, professore associato nella facoltà di Scienze economiche della HSE. "Invece ci sono altre opzioni, come i giocattoli da collezione. Migliaia di affari vengono realizzati sul mercato secondario dei Lego, un mercato enorme e poco conosciuto dagli investitori tradizionali".

Ed ecco i set che garantirebbero i migliori rendimenti: il Millennium Falcon, la Morte Nera II e l’Imperial Star Destroyer di Star Wars, ma anche riproduzioni di edifici come il Taj Mahal. Ma anche un semplice personaggio come Mr. Gold, una minifigure venduta nel 2013 a circa 3 dollari, può diventare oro ed essere scambiato fino a 2mila dollari. Ma, attenzione, non tutti i kit hanno lo stesso successo: "Bisogna essere un vero fan per conoscere le sfumature del mercato e vedere il potenziale di investimento di un particolare set".

Lo studio ha esaminato i prezzi di 2.322 set Lego – non usati – ed evidenzia quanto tiratura limitata, edizioni speciali e scarsità sul mercato dell’usato abbiano aumentato il valore di questi mattoncini: "I set di 20-30 anni fa giocano sulla nostalgia dei fan di Lego. E i prezzi salgono alle stelle", chiosa Dobrynskaya.

Ma mentre i collezionisti studiano le nuove uscite per identificare i possibili gioielli di domani, nel presente Lego vive un periodo fortunato: a novembre, infatti, il più grande produttore di giocattoli al mondo ha concesso ai 20mila dipendenti tre giorni di ferie in più e bonus speciali dopo i ricavi e profitti eccezionali ottenuti durante il lockdown. Anche per chi ci lavora, Lego può essere una miniera d’oro.