Mercoledì 24 Aprile 2024

Un cyber bullo tiene l’Europa sulle spine

Roberto

Giardina

Europa sotto attacco degli hacker di Putin. Provocano il caos nella sanità del Lazio, in Olanda si teme la crisi per colpa dei pirati della rete. Già nel 2018 gli olandesi espulsero 4 spie russe che tentavano di violare i computer della Difesa. In Germania si prendono contromisure per evitare che il Cremlino falsi le elezioni a sette settimane dal voto. Tutti ricordano le accuse quattro anni fa alla Russia che avrebbe portato all’elezione imprevista di Donald Trump al posto di Hillary Clinton, troppo sicura di sè. Ma per chi farebbe il tifo Putin a Berlino? Per sabotare la Germania, tenterebbe di far vincere il peggiore?

Quale sarebbe la verità? Se un ragazzino riuscì a violare i computer del Pentagono, è facile per un hacker esperto confondere le tracce. Inoltre, il sistema di difesa dell’apparato militare Usa è, o dovrebbe essere, a prova di intrusione, mentre il 95 per cento dei computer degli uffici pubblici a Roma avrebbe uno scudo rudimentale, ancora più esposti a causa del lavoro a casa dei dipendenti. Perché gli hacker del Cremlino avrebbero sabotato la distribuzione in Olanda a Pasqua? Nei supermercati venne a mancare il gouda, il formaggio nazionale. I pirati hanno violato anche la posta privata di Geert Wilder, il capo dei populisti di destra. Putin ci dà degli avvertimenti, come un bullo cibernetico, oggi scherza e domani potrebbe fare sul serio? Nessuno da Berlino a Amsterdam, da Parigi a Roma, prende la minaccia sotto gamba. È intervenuta l’Interpol, e l’FBI arriva in aiuto. Domani basterebbe un clic per lasciare l’Europa al buio, senza internet, treni, aerei, riscaldamento. I direttori dei tre importanti società di sicurezza informatica olandese sono preoccupati, chiedono un intervento rapido del governo. Forse il gioco è proprio questo: fingere di scherzare, di bluffare, poi colpire duro quando meno ce lo aspettiamo. Forse mai, o domani.