Venerdì 26 Aprile 2024

Tumore all’orecchio per l’uso del telefonino Tecnico sarà risarcito

Ha usato il telefonino in media due ore e mezza tutti i giorni, per tredici anni, in sostanza circa 10.000 ore, per motivi di lavoro. Un uomo di 63 anni affetto da un tumore benigno intracranico ha chiesto all’Inail il riconoscimento di una rendita da malattia professionale e la Corte d’Appello di Torino gli ha dato ragione, in quanto esiste "un’elevata probabilità" che a causare il tumore sia stato proprio il cellulare.

Oggi è in pensione, ma tra il 1995 e il 2008 ha lavorato come tecnico specializzato alla Cogne Acciai Speciali, un’azienda valdostana e per più di diecimila ore ha usato il telefonino con tecnologia Etacs e Gsm. Un utilizzo che ha causato un tumore benigno intracranico e una conseguente, secondo referto medico, "sordità sinistra, paresi del nervo facciale, disturbo dell’equilibrio e sindrome depressiva". L’uomo nel 2020 si era già rivolto al Tribunale di Aosta che aveva riconosciuto il nesso causale tra l’utilizzo del cellulare e l’insorgenza del neurinoma del nervo acustico. La sentenza di primo grado aveva stabilito una rendita di circa 350 euro al mese, ma l’Inail aveva fatto ricorso in appello chiedendo una nuova consulenza. La Corte d’Appello di Torino ha così confermato il verdetto di primo grado.